Le dichiarazioni in sala stampa del tecnico gigliato alla vigilia dei playoff di ritorno di Conference League
Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, è intervenuto in conferenza stampa alla viglia della sfida di Conference League contro il Rapid Vienna. Queste le sue dichiarazioni: “Verranno qui a darci pressione, a limitarci. Non vorranno subire la nostra reazione. Se vogliamo farla diventare come il secondo tempo dipenderà da noi. Abbiamo l’obbligo di cercare di far gol, di farne uno in più del nostro avversario, però non mi aspetto un Rapid che arriva qui a Firenze che si chiude in area di rigore per poi ripartire. Dovremo essere noi bravi ad affrontare una partita con la testa: niente follie per cercare di arrivare tutti al gol, bisogna lavorare bene per i 90′ e attaccare con il numero di uomini giusti. Il Rapid è un avversario sveglio, arriva con un gol di vantaggio, vediamo se domani riconfermeranno quel che ha detto il loro allenatore, ovvero che ci verranno ancora addosso mettendoci pressione”.
SULLA VOGLIA DI RIMONTA A BASILEA. “Domani abbiamo uno scenario diverso rispetto a tante partite in Conference, dove arrivavamo spesso da una vittoria fuori casa e quindi dovevamo gestire. Si è ribaltato tutto rispetto allo scorso anno: siamo noi che dobbiamo arrivare molto più concentrati del nostro avversario. Dobbiamo preparare una rimonta, è una partita diversa rispetto a quelle del passato. Sono convinto che la fame dei ragazzi non mancherà, cercheremo di fare tutto il possibile. Abbiamo grandi possibilità di metterli in difficoltà e di fare la partita, se siamo bravi a creare tantissime palle gol e ancor più bravi a concretizzarle forse a gioire saremo noi. Sicuramente dobbiamo essere più qualitativi rispetto alla partita di andata”.
QUANTO MANCA PER VEDERE LA VERA FIORENTINA. “L’unico pensiero che ho è cercare di superare questo turno, non penso a nient’altro. Il mercato non disturba solo la Fiorentina, ma tutte le squadre. Di questo non ne voglio parlare, siamo davanti a una delle partite più importanti di questa stagione e mi voglio concentrare solo su quello”.
SULLE GERARCHIE IN PORTA. “La condizione non è ancora al top e siamo l’unica squadra italiana che in questo periodo gioca ogni tre giorni, con questo caldo e a inizio stagione. Siccome in questo momento dobbiamo arrivare al 100% della forma per affrontare partite importanti penso sia stato giusto accelerare il processo di inserimento di Beltran, Christiensen, Parisi. Poi arriverà il momento di tanti altri. Per quanto riguarda la porta, tutti ci dobbiamo augurare di superare questo turno, per avere tante partite e avere la possibilità di coinvolgere tutti e gestire un gruppo numeroso. Come per tutti i ruoli, bisogna dimostrare, fare bene, confermarsi, tenersi stretto il posto. Il portiere per me è un ruolo che determina, fa vincere o meno le partite, questo discorso l’ho fatto a loro. Chi è più bravo giocherà di più”.
ARTHUR. “Per essere un calciatore che da tempo non gioca con continuità, sta rispondendo alla grande. Le ha giocate quasi tutte, era in programma di sostituirlo dopo tre partite in una settimana e non fargli fare i 90′, perché le avvisaglie per farsi male non arrivano mai. Non volevamo sovraccaricare un giocatore che non ha avuto grande minutaggio negli ultimi tempi, anche se lui sta rispondendo bene. E’ riuscito anche ad andare in area di rigore e fare un assist. Siamo contenti di come sta procedendo il suo lavoro sotto l’aspetto fisico, sotto l’aspetto tecnico non avevamo dubbi: sa giocare, è intelligente, ha personalità. Si fa dare la palla sotto pressione, anche se sulla situazione del gol ci può stare. Stiamo cercando di prevenire gli infortuni, lavoriamo per questo. I suoi minuti sono quelli che ci hanno permesso di farlo arrivare a domani ancora integro, al 100%”.
POCA CONCRETEZZA E CALI DI CONCENTRAZIONE. “Stiamo facendo di tutto per non fare arrivare il nostro avversario spesso davanti al nostro portiere. Purtroppo, in quattro partite è successo quattro volte. Non siamo stati capaci di limitare l’avversario. Dobbiamo anche metterci l’aspetto individuale da parte di tutti. Davanti dobbiamo continuare a rifornire gli attaccanti: nonostante le nostre punte non siano ancora andate in gol siamo una squadra che ha segnato sei reti, di cui due su palla inattiva, e abbiamo tenuto tantissimo la palla. Abbiamo ancora numeri importanti, ma per non avere problemi dal punto di vista del risultato bisogna aggiustare ancora qualcosina sull’attenzione, sulla fame, sulla velenosità sotto porta. Io penso che in quattro partite far tirare quattro volte l’avversario sia un grande merito, il demerito è che non puoi prendere sempre gol”.
SU SABIRI. “E’ partito bene, con grande entusiasmo. E’ anche riuscito a far valere la sua caratteristica principale: il tiro in porta, la palla inattiva. A livello balistico è un calciatore che ha un gran piede. Nell’ultimo periodo non si è allenato con continuità per questo fastidio al ginocchio, ora sembra che il problema sia risolto. A lui piace stazionare davanti, da punta esterna gli piace tantissimo. Però è abituato a lavorare in un altro modo, perciò stiamo cercando di accelerare il suo inserimento. Ripeto: è stato solo un problema fisico. E’ da sfruttare per la sua capacità sulle palle inattive. Nel momento in cui starà bene avrà anche lui il suo spazio, cercheremo di coinvolgerlo. Dipende sempre dai ragazzi: chi va forte e dà il 100% viene premiato”.
DOMANI 20MILA SPETTATORI. “Non mi permetto di espremere alcun giudizio. Però mi viene in mente che l’anno scorso abbiamo fatto un grande percorso in Conference, però balbettavamo in campionato ed eravamo stimolati nel cercare di fare di più, per raddrizzare che era forse l’obiettivo principale di ogni squadra. Può darsi che qualcuno sia più affezionato al campionato, ritiene che sia una competizione più importante. A noi questo deve interessare poco: o 50mila o 10mila spettatori, domani gli stimoli dobbiamo cercarli in noi stessi. Chiaramente, quando vai a fare uno scontro più si è più possibilità di vincere il duello la hai, però domani cercheremo lo stesso di fare tutto il possibile”.
GLI ALLENATORI DELLE ALTRE PONGONO LA FIORENTINA NEL GRUPPO DIETRO LE PRIME 4. “Possiamo solo parlare della considerazione che noi abbiamo di noi stessi, di ciò che si è aggiunto alla squadra e di dove si possa arrivare. Gli avversari possono dire quello che vogliono, se ne sentono di tutti i colori, non mi va di rispondere. Per quanto riguarda noi, sappiamo che qualcuno ci affronterà con maggiore attenzione, qualcuno ci affronterà con più rispetto. Sta a noi dimostrare una crescita, grazie agli innesti, il lavoro da mostrare in campo. Sono convinto che i vari Nzola, Beltran, Mina quando starà bene, Infantino, Parisi, Sabiri… Tutti questi sono giocatori che, messi in questo contensto, possono dare tanto. Devono essere messi nelle condizioni di rendere, bisogna farlo in maniera veloce, però sono convinto che inserite queste qualità dentro quelle che già avevamo possiamo rendere ancor più grande la considerazione dei nostri avversari. Qualcuno dice che siamo molto più forti? Lo dobbiamo dimostrare sul campo. Se arriviamo sul campo poco umili e poco concentrati perché a chiacchiere ci reputano fortissimi noi non vinciamo le partite. Sta a noi cercare di alzare questa asticella, non alle chiacchiere che si sentono in giro”.
Di
Redazione LaViola.it