La Serie A potrebbe ripartire a fine maggio, per un calendario da tour de force in estate, con partite ogni tre giorni
Ripresa degli allenamenti il 4 maggio. Questa l’idea che circola sempre più forte nel mondo del calcio italiano. Nella speranza che, davvero, fra tre settimane possa scattare una ‘fase 2’, una prima riapertura del Paese. Ripresa degli allenamenti per far ripartire il campionato a fine mese (a porte chiuse), dopo una ventina di giorni/un mese di preparazione. Già, servirà una preparazione ad hoc per rimettere in moto i muscoli dopo oltre un mese e mezzo di inattività. Allenamenti a casa per i giocatori, sì, ma la palestra e il campo sono tutt’altra cosa. In più ci sarà da fronteggiare un’altra insidia non da poco: il caldo.
CALCIO D’ESTATE. Una banalità ma che ha già fatto suonare qualche campanello d’allarme tra i giocatori, tra cui ieri il Papu Gomez. Giocare d’estate non sarà affatto semplice, mescolerà i reali valori in campo. E in più, ripartendo a fine maggio, ci sarà un calendario da tour de force, con gare ogni tre giorni. Certo, sarà comunque una liberazione tornare a vedere rotolare il pallone, ma per i diretti interessati sarà una novità a cui doversi preparare bene. Programmi specifici di recupero per garantire la competitività ogni tre giorni ai giocatori. Anche perché in molti, logicamente, non sono abituati a giocare d’estate a questi ritmi. Anche se nella Fiorentina, ad esempio, diversi giocatori hanno già esperienza con il calcio di giugno o luglio.
MONDIALI ED EUROPEI. Chi ha giocato Mondiali, Europei, Copa America sa cosa vuol dire giocare ogni tre giorni sotto il caldo d’estate. In fondo, il rush finale di campionato potrebbe assomigliare proprio ad un piccolo ‘Mondiale’. Milenkovic, ad esempio, ha giocato proprio l’ultima Coppa del Mondo in Russia nel 2018, con tre partite da titolare in dieci giorni nell’ultima parte di giugno. L’anno scorso, invece, a giugno ha giocato l’Europeo Under 21: non sarà insomma una novità, per il difensore viola, giocare d’estate. Così come per Pezzella, che un anno fa dal 16 giugno al 6 luglio è stato protagonista con l’Argentina in Copa America. Stesso discorso per Pulgar con il Cile (il centrocampista viola giocò la Copa America anche nel 2016). Abituato al calcio d’estate anche Caceres: sempre in campo, 90′ in 4 gare su 4, nella Copa America 2019 con l’Uruguay, così come 5 partite su 5 da 90′ al Mondiale 2018. Titolarissimo anche quattro anni prima a Brasile 2014, così come alla Confederations Cup 2013 e alla Copa America 2011. Al Mondiale 2010 giocò invece solo semifinale e finale 3° posto. Al Mondiale 2018 in Russia c’era poi anche Badelj con la Croazia: un grande percorso con Modric e compagni fino alla finale persa contro la Francia. Il centrocampista viola giocò (da protagonista) anche l’Europeo 2016, mentre al Mondiale 2014 e all’Europeo 2012 partecipò senza però mai giocare.
GIOVANI… E FRANCK. Un anno fa, d’estate, diversi viola furono invece protagonisti nell’Europeo Under 21. Chiesa giocò tutte e tre le partite del girone (con 3 gol) dal 16 al 22 giugno, così come nel 2017, quando scese sempre in campo nelle quattro gare dal 18 al 27 giugno. Tre gare su tre ad Euro U21 dell’estate scorsa anche per Cutrone (1 gol), che d’estate giocò anche l’Europeo Under 19 del 2016. Lo scorso anno all’Europeo U21 con la Spagna c’era anche Lirola, pur senza giocare, mentre Benassi giocò da protagonista sia l’Europeo U21 del 2017 (da capitano) sia quello del 2015, con super doppietta contro l’Inghilterra. Tra gli altri c’è poi Dragowski, che era nel gruppo polacco nell‘Europeo U21 del 2017 ma non giocò, mentre Duncan fu tra i titolari con il Ghana nel Mondiale Under 20 del 2013. Infine Ribery, che ha lasciato la Nazionale da 6 anni ma che ricorderà le tante avventure nei grandi tornei estivi, dai Mondiali 2006 e 2010 agli Europei 2008 e 2012, tutti giocati da protagonista.
Di
Marco Pecorini