Gazzetta: Viola, prestazione penosa. Palladino toglie spazi con una ‘marmellata’ di centrocampisti

Le assenze pesanti non possono giustificare lo scempio del primo tempo, poi poca reazione. Il Venezia vince perché ha garra e un piano tattico

Chissà se li ricorderemo come i venti secondi della salvezza del Venezia, scrive La Gazzetta dello Sport. Il minuto del destino per Eusebio Di Francesco potrebbe essere il 23’ del secondo tempo, con il palo clamoroso di Ranieri dopo intervento di Radu e il gol di Oristanio.

PENOSA. […] Per la Fiorentina una prestazione penosa, in cui solo Mandragora ha cercato di ribellarsi a una sconfitta già scritta. Le assenze erano tante (Kean, Gudmundsson, Cataldi, Zaniolo) e alcune pesanti ma nulla può giustificare lo scempio del primo tempo. E anche nella ripresa, dopo i due schiaffi del Venezia, si è visto troppo poco. Il gap tecnico degli avversari era tale che è bastato orchestrare due azioni per prendere un palo con Ranieri e segnare con Mandragora la rete della speranza. Ma il Venezia aveva due cose che mancavano alla Fiorentina: la garra e un piano tattico.

FLOP. Palladino ha organizzato una marmellata di centrocampisti con Ndour più avanzato per sfruttare la fisicità alle spalle di Beltran, ma così ha ulteriormente tolto ciò che più serve alla sua squadra: gli spazi. Dodò ha effettuato qualche cross impreciso e basta, Gosens non si è mai visto, Fagioli ha ciondolato per il campo toccando la palla centinaia di volte prima dei classici passaggetti. È probabile che la delusione dell’eliminazione in Conference si sia fatta sentire. Ma attraverso le sconfitte si dovrebbe imparare qualcosa. Invece quella di ieri è l’11ª partita persa in campionato dalla Fiorentina, ora lontana dall’Europa, e i viola non hanno appreso nulla. Il Venezia ne ha perse diciassette vincendone solo cinque, ma ha imparato tanto. E l’ha dimostrato sul campo, meritandosi di andare a letto felice. Per la posizione in classifica, per quello che sta facendo, per il percorso compiuto.