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Gazzetta: Viola irriconoscibile per un’ora, Italiano sbaglia formazione iniziale e primi cambi

La Juve mette sotto i viola nel primo tempo, poi indossa il solito abito da speculatrice. E la Fiorentina poteva pareggiare

Una vittoria che per la Juve in campionato mancava dal 25 febbraio, il sofferto 3-2 sul Frosinone, e che mette a posto la classifica in prospettiva Champions. Una prestazione contraddittoria, bella Juve per un tempo, poi la solita Signora micragnosa, salvata da una deviazione “formidable” di Szczesny, con la mano di richiamo, su tiro “delpierato” di Gonzalez. La Fiorentina è stata irriconoscibile per quasi un’ora, il suo allenatore Vincenzo Italiano ha sbagliato la formazione iniziale e le correzioni all’intervallo, soltanto al quarto d’ora della ripresa ha imboccato la strada giusta. Nella giornata in cui il Bologna ha rallentato a Frosinone e l’Atalanta si è fermata a Cagliari, Allegri ha consolidato il terzo posto. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

A SENSO UNICO. Primo tempo monomarcia e monomarca. Juve fortissimamente Juve, come di rado è capitato in stagione. Un gol segnato e altri tre annullati, per fuorigioco, la fiera della bandierina. Juve fluida perché multi-sistemica, con un assetto variabile, ma più della tattica ha potuto l’atteggiamento. La Juve sprizzava aggressività e voglia di attaccare, per gran parte della prima frazione ha rinchiuso la Fiorentina nella sua metà campo, anzi nei trenta metri davanti a Terracciano. Di solito accade l’opposto, sono i viola a porsi in alto sulla scacchiera. Italiano ha sbagliato la scelta di Barak trequartista dietro Belotti, al posto di Beltran: il ceco si è visto poco e male. Kouame è stato fantasmatico a sinistra. Italiano non è riuscito neppure a calare il “Jack di cuori” nei pressi dell’area avversaria, Rabiot ha tenuto lontano Bonaventura, lo ha schiacciato verso il basso. E se Bonaventura viene tagliato fuori, la Fiorentina non attiva i circuiti offensivi, la palla non giunge a Gonzalez e a Belotti. Una domanda ha riempito lo Stadium nella pausa: perché la Juve non gioca sempre così? Che cosa glielo impedisce? I mezzi ci sono. La Fiorentina è un test attendibile: chi mette sotto i viola ha dei valori, neppure nascosti.

POTEVA PAREGGIARE. All’intervallo, Italiano ha sostituito Mandragora e Belotti con Maxime Lopez e Sottil e ha spedito Kouame a fare il centravanti. Non ha funzionato, Kouame ha continuato a non beccare palla, anche se l’ingresso di Lopez ha migliorato qualità e quantità del palleggio, non per caso la Fiorentina ha chiuso il match con un clamoroso 74,7 a 25,3 di possesso. La svolta c’è stata intorno al 60’, quando Italiano ha richiamato Kouame e Barak per Nzola e Beltran. Il trasparente Barak si era pure divorato la prima vera chance viola, con un tiro moscio, su bell’invito di Ranieri. La Juventus è rinculata di brutto, si è rimessa l’abito usato della speculatrice. Di certo non sarebbe stato scandaloso se, nella ripresa, la Fiorentina avesse pareggiato. Nel secondo atto la Juve ha goduto di un paio di opportunità, più che altro regali dei viola. La Juve non ha costruito nulla, si è arroccata nella speranza di un contropiede che non ha preso forma. E la Fiorentina è andata a tanto così dal pari, prima con il sinistro “girellato” di Gonzalez, deviato da Szczesny sul palo; poi con un tiro di Beltran sciaguratamente respinto da Nzola a due passi dalla porta. Alla fine, la solita solfa: Juve vincente di corto muso con il gol di un difensore.

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