Fiorentina, un altro ko in amichevole contro il Newcastle. Ma Arthur è in crescita

In Inghilterra partita di altro tenore rispetto a Belgrado. Il Newcastle vince 2-0, la Viola mette in mostra un buon Gonzalez oltre ad Arthur

Altra sconfitta estera per la Fiorentina di Italiano, ma a Newcastle si vede una squadra diversa rispetto a quella di Belgrado. Ci voleva poco, sottolinea il Corriere dello Sport-Stadio, ma si sono sicuramente notati segnali di miglioramento in vista dell’inizio del campionato, contro una squadra più avanti di condizione e che presto sarà di scena anche in Champions League.

Tra i segnali più positivi del primo di due appuntamenti della Sela Cup c’è sicuramente la crescita di Arthur: il brasiliano si sta pian piano impadronendo del centrocampo soprattutto per quello che riguarda l’impostazione e la verticalizzazione per gli attaccanti, come si è visto in occasione del lancio che al 15′ ha messo Nico Gonzalez davanti al portiere bianconero. Intorno ad Arthur insomma Italiano può costruire la sua nuova Fiorentina.

Discorso simile anche per Nico Gonzalez che, nonostante i dieci giorni in meno di preparazione nelle gambe, ha dimostrato ancora di saper essere quel giocatore con qualità superiore là davanti e di avere una forma fisica già buona.

Sempre secondo il Corriere dello Sport-Stadio, tra le note positive dell’amichevole di ieri ci sono anche Bonaventura, dotato “di un’intelligenza tattica che gli permette di fare quello che tanti altri nemmeno s’immaginano“, Brekalo, che prova ad essere più dentro al gioco, e l’impatto di Kayode, subentrato a Dodo a inizio ripresa.

I DIFETTI. L’aspetto negativo rimane sempre invece la poca incisività offensiva. Pochissime le occasioni gol per i viola, e tutte sprecate malamente da Cabral e Nico Gonzalez. Dietro, inoltre, la squadra mostra le solite amnesie difensive, soprattutto sulle ripartenze degli avversari, che già l’anno scorso erano costate care alla Fiorentina. Solo il palo colpito da Gordon e gli interventi di Cerofolini hanno permesso ai viola di non subire un passivo più ampio.