In questo tipo di gare l’assenza di un mediano di quantità si fa sentire eccome. Ma Italiano dovrà abituarsi alla situazione
L’Inter ha demolito la Fiorentina e ha ripreso il Milan in cima alla classifica. La Fiorentina ha perso molto con la separazione da Amrabat. Nella scorsa stagione era la trave portante del gioco ambizioso di Vincenzo Italiano. Senza Amrabat non c’è più il filtro giusto. Manca chi recuperi palla e sappia ripulirla e porgerla. Arthur fa un altro lavoro e non sprigiona la fisicità di Amrabat. Mandragora resta Mandragora, un incompiuto. Scrive La Gazzetta dello Sport.
La Fiorentina è partita con le migliori intenzioni, pressioni alte a soffocare il palleggio interista e buona circolazione di palla. Venti minuti culminati in un gran tiro di Bonaventura infiltratosi bene e con pallone di poco alto. E però, nel momento in cui si rimuginava su quanto potesse essere dura per l’Inter, il vento è cambiato. Gli “inzaghiani” hanno preso a veleggiare, specie sulla fascia sinistra.
“Flash” Dimarco ha messo la quinta, Dodo non l’ha più visto neppure in foto. E sono venuti fuori i limiti di Gonzalez, poco collaborativo in non possesso, nel difendere sulle folate mancine dell’Inter, sostenute da Bastoni. L’Inter ha picconato la fiorentina sul suo fianco destro e l’ha costretta a sbagliare.

Di
Redazione LaViola.it