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Ferrer a VI.IT: “Ikoné a quelle cifre è un affare, ma va aspettato. Al PSG era egoista, al Lille è maturato”

Intervista all’ex dirigente del club parigino sull’acquisto dell’attaccante francese dal Lille

Undici anni nella segreteria tecnica del PSG, in quella che è stata l’epoca che ha rivoluzionato la storia del club sotto la gestione Al-Khelaïfi. Dagli arrivi dei connazionali Pastore e Lo Celso, fino a Dani Alves e Mbappé, Luis Ferrer ne ha viste e conosciute di stelle. Il dirigente argentino ha contribuito a questi trasferimenti al fianco dei vari direttori sportivi che si sono susseguiti, come Alain Roche, Leonardo, Kluivert, Letang e Antero Henrique. Prima da scout al Saint-Etienne e poi da braccio destro dei vari ds del PSG, adesso Ferrer si occupa dell’agenzia LF360, e LaViola.it lo ha contattato in esclusiva per commentare l’acquisto da parte del club viola di Ikoné, giocatore che ha conosciuto nella sua esperienza parigina:

Qual è il suo ricordo di Ikoné?
“Mi ricordo molto bene che con Antero Henrique lo avevamo mandato in prestito al Montpellier, come prima esperienza fuori dal settore giovanile per farlo crescere. Era una promessa del settore giovanile del PSG e al Montpelier fece molto bene, tanto che tutte le squadre francesi lo volevano in prestito. Lui aveva bisogno di giocare e al PSG non aveva spazio con gli arrivi di Neymar e Mbappé, così durante il Mondiale 2018, il Lille fece un’offerta per acquistarlo inserendo una percentuale sulla rivendita che convinse il club a cederlo. Il PSG sapeva che sarebbe diventato quello che è oggi: un giocatore affermato e nel giro della nazionale francese”.

Che persona ha conosciuto?
“Non ho aneddoti con lui, ma ricordo un professionista serio, silenzioso e rispettoso. Nello spogliatoio del PSG è diverso con tutte quelle stelle, ma l’ho sempre visto concentrato nel raggiungere quelli che erano i suoi obiettivi. È sempre stato umile e tranquillo, non come altri che hanno avuto problemi comportamentali. Tutti quelli che lo hanno conosciuto bene vedevano in lui questo potenziale”.

Qual è l’aspetto nel quale è migliorato maggiormente?
“Ha sempre avuto un mancino molto potente, da giovane però era un giocatore poco associativo, giocava più per se stesso che per la squadra. Il prestito al Montpellier gli è servito per questo e quello al Lille per confermarsi. Oggi come oggi individualmente può fare la differenza grazie al suo talento, ma è in grado di fare giocate utili per la squadra. Lo vedo bene per il calcio italiano”.

Segna poco per essere un attaccante?
“Quando era giovane abbiamo insistito per farlo pensare più al collettivo che a sé stesso e adesso è meno egoista, ma credo che il calcio italiano lo aiuterà molto. Ha 23 anni e può crescere ancora”. 

Come valuta il suo acquisto in termini di tempistiche e a livello economico?
“Al Lille in passato erano arrivate delle richieste da altri club, lo so perché mi avevano chiesto anche a me delle referenze. Per quello che è oggi il mercato, 15 milioni è il prezzo minimo per cedere un giocatore come Ikoné, a meno di quella cifra un giocatore della nazionale francese non può essere acquistato. Il calcio italiano è molto tattico e generalmente ci si aspetta tutto subito, ecco, io spero che Jonathan venga aspettato: non vale il discorso che è stato pagato tanto, perché resta comunque un giovane che arriva da un altro campionato. La Fiorentina dovrà accompagnarlo al meglio in questo primo tempo di adattamento”. 

Come lo vede nel tridente con Vlahovic e Nico Gonzalez?
“È un giocatore che si può adattare a varie posizioni, non ha un ruolo fisso. Può giocare in tutte le posizioni dell’attacco ed è predisposto al sacrificio. Non ho dubbi che farà quello che gli chiederà l’allenatore e che darà maggiori soluzioni alla squadra”. 

Ha avuto tanti attaccanti importanti al PSG, quali prospettive ha secondo lei Vlahovic?
“Non ne voglio parlare molto, perché se queste parole vengono riportate in Francia poi scriveranno che il PSG potrebbe essere interessato… Posso solo dire che è un giocatore che tutto il mondo conosce: ha 21anni, ha grande fisico e tanta qualità. Spero che trovi una buona intesa in breve tempo con Ikoné perché possono far bene”.

Qui a Firenze c’è il suo connazionale Burdisso, con un ruolo simile a quello che aveva lei al PSG…
“L’ho conosciuto qualche anno fa quando venne in visita al PSG da dirigente del Boca: un grande professionista, una persona seria per cui nutro tanto rispetto. Non l’ho sentito di recente, ma vedremo se in futuro ci sarà modo per venire a a Firenze per vedere una partita della Fiorentina”.

Come vede la Fiorentina in questa stagione?
“Oltre al tridente, la Fiorentina ha altri buoni giocatori a centrocampo come Bonaventura, Torreira e Duncan. Ha una squadra interessante che mi piace molto e con buon potenziale: spero possa far bene nel girone di ritorno per conquistare un posto in Europa”. 

 

 

 

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