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Dzeko, dal 2019 medie costanti: 1 gol ogni 7 tiri (e 50 assist). No, non sarà una comparsa

Edin Dzeko - Fiorentina

Numeri di Dzeko costanti ormai da anni. Sia sotto porta che come integrità. C’è tutto affinché il bosniaco non faccia solo la comparsa

Sarebbe superfluo stare a ricordare chi è e cosa ha fatto Edin Dzeko nella sua carriera. Che non fosse arrivato a Firenze per giocare ogni tanto al posto di Kean lo si era capito abbastanza in fretta. Lo si è percepito dalle sue parole, lo ha fatto intendere anche Pioli nel ribadire la possibilità di schierare assieme Gudmundsson, Dzeko e Kean. E non soltanto per una manciata di minuti, ad esempio quando c’è da fare un assalto finale. Certo, la carta d’identità del bosniaco recita 39 anni, sì. Ma può voler dire tutto e niente, come testimonia l’impatto che ebbe Ibrahimovic sul Milan di Pioli.

Poi ci sono i numeri. Non solo il totale delle reti, anche se qualcuno potrebbe pensare che in Turchia sia un po’ più semplice che in Italia. Nel dubbio, Dzeko ha messo a referto 25 gol e 10 assist nel primo anno al Fenerbahce, 21 gol e 8 assist l’anno scorso. Media gol/minuti giocati: 1 rete ogni 155’ nel 2024/25, 1 rete ogni 131’ nel 2023/24. Stando ancora sui gol, Dzeko ha realizzato anche 4 gol nei preliminari di Champions l’anno scorso e 3 in Europa League, 4 tra Conference League e qualificazioni di Champions due anni fa. Non ha segnato solamente in Turchia, dunque.

Il minutaggio che ha avuto nel biennio in cui è stato al Fenerbahce, è un altro dato chiave. Nella passata stagione Dzeko è stato in campo per 3262’, giocando 53 partite, più 2 con la Bosnia. Per dare dei riferimenti, Kean ha giocato 3498’ con la Fiorentina. L’anno precedente Dzeko chiuse la stagione con 3288’ per 46 presenze, più 1 in Nazionale. Riassumendo in una parola: integro (toccando ferro).

Altri dati degni di nota sono il rapporto tiri/gol: l’anno scorso, considerando le gare in Turchia e in Europa ha messo a referto 123 tiri, segnando 17 gol, andando in rete col 13,8% di percentuale realizzativa per 1 gol ogni 7,2 tiri. Due anni fa 21 gol su 147 conclusioni, ovvero 14,3% di percentuale realizzativa per 1 gol ogni 7 tiri. Nel 2022/23, l’ultimo anno all’Inter, tra Serie A e Champions League fece 13 reti su 96 tiri, 13,5% di percentuale realizzativa per 1 gol ogni 7,4 tiri. Nel 2021/22, sempre tra Serie A e Champions all’Inter,16 gol su 111 tiri, 14,4 di percentuale realizzativa e 1 gol ogni 6,9 tiri. Se si va ancora più indietro, alla Roma nel 2020/21 andò in rete col 14,6% di percentuale realizzativa per 1 gol ogni 6,8 tiri, nel 2019/20 con il 13,1% di percentuale realizzativa per 1 gol ogni 7,6 tiri (dati whoscored, comprensivi solamente di Serie A e coppe europee, non Coppa Italia o coppa di Turchia). A questo vanno aggiunti anche i 50 assist messi a referto dal 2019/20, cioè il periodo preso a riferimento in precedenza (considerando anche le competizioni nazionali).

Volendo fare raffronti, Kean è andato in rete nella scorsa Serie A 19 su 105 tiri, per una percentuale realizzativa del 18,1% con 1 gol ogni 5,5 tiri. Numeri migliori rispetto a Dzeko, sì, ma neanche così distanti.

Al netto di ciò, quello che emerge nell’archivio del bosniaco è la costanza del suo rendimento offensivo. Da anni, che giocasse in Serie A, Champions, Europa League o Turchia, va in rete più o meno con gli stessi numeri: 1 gol ogni 7 tiri circa. Insomma, numeri. Che qualcosa, tuttavia, vogliono significare: Dzeko non sarà una comparsa. C’è tutto affinché possa rivelarsi molto utile alla causa.

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