Da difesa solida a colabrodo. Più tiri concessi all’Udinese ieri che nelle precedenti 5 gare interne giocate dalla Fiorentina, compresa la semifinale di Coppa Italia con la Juve
Quando perdi 0-4 in casa contro l’Udinese, è fin troppo evidente che ci siano stati una sommatoria di fattori ad aver influito su risultato e andamento della gara. Se davanti, infatti, la Fiorentina continua a mancare di concretezza, con 18 tiri totali di cui 7 nello specchio e 0 gol segnati anche coi friulani, dietro le cose sono andare pure peggio. Un po’ per errori dei singoli, con gravi responsabilità di Milenkovic sullo 0-2 e di Terracciano sullo 0-1, ad esempio, ma soprattutto per una fase difensiva passata da solidissima a colabrodo.
L’Udinese ha calciato verso la porta viola 17 volte, di cui 8 nello specchio, con 4 gol segnati e 1 palo colpito.
Nelle precedenti 5 gare giocate dalla Fiorentina al Franchi tra Serie A e Coppa Italia (contro la Juventus), aveva concesso rispettivamente: 3 tiri totali al Venezia, 5 all’Empoli, 4 al Bologna, 2 al Verona e 6 alla Juventus. In 90’, dunque, la formazione di Italiano ha concesso praticamente gli stessi tiri che erano riusciti a mettere assieme i 5 avversari precedenti che avevano giocato a Firenze, col doppio di gol subiti in una singola partita rispetto ai 2 incassati nelle suddette 5 precedenti gare.
Già a Salerno si era intuito che qualcosa, là dietro, non stesse funzionando. Erano stati, infatti, ben 10 i tiri messi a referto dai campani. Segnale che, al di là del pesantissimo risultato e del come esso sia maturato, quella solidità difensiva evidenziata fino ad una settimana fa, fatta di automatismi e propensione al rischio calcolata, si è persa.
Di
Gianluca Bigiotti