Italiano ha cambiato il modo di giocare dell’argentino dopo la mancata cessione estiva. E ora sta ripagando
No, non chiamatelo più semplicemente ’difensore’. Sarebbe sbagliato e assolutamente riduttivo. Quarta, oggi è molto, ma molto, di più. E’ un giocatore capace di fare più ruoli e soprattutto di farli secondo le esigenze tattiche disegnate da Italiano per la sua Fiorentina. Probabilmente, il Quarta multi-funzione protagonista di questa prima parte della stagione è anche una risposta (nemmeno tanto indiretta) a chi, con assoluta facilità, era pronto a chiedersi, perché, alla fine del mercato, la società viola non aveva chiuso una buona operazione in uscita. Per fare soldi e togliere dalle caselle della squadra un difensore con una prospettiva di impiego vicina allo zero. Così scrive La Nazione.
ALLA BARESI. E invece ecco la sorpresa. Italiano ha spinto sulla volontà del giocatore per tirare fuori da lui qualcosa che posso combaciare con il talento di grandi ex, partiti dal centro della difesa e diventati jolly tuttofare. Giocatori capaci di partecipare alla manovra, sganciarsi dalle linee, sbilanciarsi e far sbilanciare la squadra, mettersi lassù, dove una volta stavano solo gli attaccanti e magari provare anche a buttarla dentro. Quarta ha saputo calarsi alla perfezione in quel Dna che, tanto per fare un paio di nomi, era stato prelevato a numeri uno come Franco Baresi o Matthias Sammer, e in una manciata di partite è riuscito a mettersi al centro della Fiorentina. Il riferimento fatto proprio da Italiano è stato proprio relativo alla finale di Champions fra Milan e Steaua (la prima vinta dell’era Berlusconi, 4-0), dove tutti facevano tutto. In quel Milan c’era Franco Baresi. Difensore ma non solo. Anzi.

Di
Redazione LaViola.it