L’ex attaccante viola ha parlato nel giorno del suo 37ettesimo compleanno
Alessandro Diamanti, attaccante del Western United, ha parlato a Sky Sport:
“Ora vediamo come evolve questa situazione, con meno rigidità ma si è fermato tutto anche qui. Fino a quando giocherò? Oggi sto benissimo. Di testa, fisicamente. Finché continuo a farmi valere tra i ragazzini non vedo perché smettere. La cosa più importante che ho trovato qui è la professionalità. C’è molta disciplina, sono organizzati”.
GLI INIZI. “Sono arrivato in Serie A al momento giusto”, non ha dubbi lui. “Ho sempre avuto talento, ma da giovane facevo un po’ di ‘vitaccia’ fuori dal campo. Tanti ragazzi debuttano presto ad alti livelli ma poi si bruciano. Io invece ho cominciato a 24 anni e ci sono rimasto”.
ALLENATORI. “All’inizio Bisoli è stato fondamentale per me, sia in campo che fuori. Poi un altro allenatore che mi ha dato tante basi è Pioli. A loro due forse devo qualcosa in più degli altri. All’estero Zola: durante i miei primi due mesi al West Ham mi sentivo bene, ma ero sempre in ritardo sugli altri giocatori che andavano a mille. Anche lui è stato un allenatore che ha saputo adattare molto il mio modo di giocare”.
L’ARRIVO ALLA FIORENTINA NONOSTANTE LA JUVE. “Vero, mi voleva la Juventus. Ma la sessione di calciomercato che non dimenticherò mai è quella che mi portò al West Ham, quando Spinelli fece di tutto per dissuadere i dirigenti inglesi. Poi ci andai, ma lasciai la Premier League dopo un solo anno per giocare in Nazionale: forse quella è stata la più grande caz…ata della mia carriera”.
DEBUTTO IN AZZURRO CON 40 DI FEBBRE. “Feci una prova disastrosa. Ma quando il sogno è a portata di mano ci vuoi essere”.
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Redazione LaViola.it