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Dal ‘taglio’ alla ‘spalmatura’ degli ingaggi: il piano dei giocatori

Tommasi - AIC

Si parlerà di riduzione degli stipendi quando si avrà il conto totale delle perdite. Ma c’è una nuova ipotesi per venire incontro ai club.

Il momento per discutere del taglio non è arrivato perché la reale entità della perdita della Serie A non è ancora stata quantificata. Di cifre sarà possibile parlare solo quando si saprà se il campionato terminerà oppure no. Nella categoria dei giocatori, sottovoce, si fanno strada alcune soluzioni per andare incontro ai proprietari, dando così un segnale importante al Paese in un momento tanto delicato, senza però rimetterci troppi soldi. Così scrive Il Corriere dello Sport.

SPALMATURA. In attesa di vedere se le Leghe europee, che sul tema stanno facendo fronte comune, riusciranno a ottenere dai singoli governi una legge che certifichi i tagli, sono sempre di più i calciatori che studiano soluzioni e un’idea che è venuta in mente a tanti è quella di sostituire il taglio con… la spalmatura dell’ingaggio. In cosa consiste? In pratica, se non si riprenderà a giocare, l’importo degli stipendi residui potrebbe essere spostato su un anno in più da aggiungere sui contratti in essere (naturalmente rimodellando la cifra finale).

ESEMPIO RONALDO. Facciamo un esempio utilizzando Cristiano Ronaldo: adesso guadagna 31 milioni netti fino al 2022 e per lui il taglio del 30% equivarrebbe a una perdita di circa 9,3 milioni. Questa cifra potrebbe essere “dirottata” su un anno in più di vincolo (nuovo legame fino al 2023) a una cifra che sarebbe comunque superiore e in linea (o poco inferiore perché l’età passa per tutti) con gli attuali emolumenti. Il rinnovo di tutti i contratti nel corso di questa stagione permetterebbe alle società di avere anche un significativo calo degli ammortamenti a bilancio. 

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