Dopo aver operato prevalentemente in Italia, o comunque sul mercato interno, la Fiorentina ha svoltato. Sia per livello dei calciatori ingaggiati, che per i club con cui ha trattato
“Dovevamo ricostruire”, tante volte lo ha detto il ds della Fiorentina Daniele Pradè parlando del suo primo anno di esperienza bis alla Fiorentina. Con tutte le difficoltà del caso, dovute ad una schiera di 60 giocatori non funzionali da vendere, ‘situazioni ereditate’, una proprietà nuova che in fretta e furia aveva rilevato la società (dovendo, dunque, prenderci la mano con un mondo nuovo) e mille altre questioni che hanno portato la Fiorentina ad attraversare mille difficoltà e ad arrivare a quella che è oggi. Qualcosa, per fortuna, di recente è cambiato. Basta osservare dove e da chi sia andata ad acquistare calciatori la società viola.
PRIMO E SECONDO ANNO. In principio, tra l’estate del 2019 e il gennaio 2020, Daniele Pradè e la squadra mercato gigliata andarono a pescare sul mercato interno: dal Sassuolo arrivarono Lirola e Boateng, dall’Inter Dalbert (con scambio di prestiti con Biraghi), Caceres (svincolato, ma calciatore da mercato interno), dalla Lazio Badelj, dal Bologna Pulgar, dall’Empoli Terracciano, oltre a Pedro e Ghezzal, presi da Fluminense e Leicester, e Ribery (svincolato). Sul mercato invernale si continuò ad operare sul mercato interno, con gli innesti di Duncan dal Sassuolo, Igor dalla Spal, Kouame e Agudelo dal Genoa, Cutrone (preso dal Wolves ma comunque di ritorno in Serie A) e Amrabat dal Verona.
Anche l’anno successivo la Fiorentina è rimasta principalmente sul mercato interno, andando a prendere gli svincolati Bonaventura, Borja Valero e Callejon, riaccogliendo Biraghi e andando a prendere Barreca dal Monaco (dall’estero sì, ma comunque ex Serie A). Unica operazione extra: Quarta, arrivato dal River Plate. A gennaio, venne preso Malcuit dal Napoli in prestito e Kokorin dallo Spartak Mosca, oltre a Maleh, ancora dal mercato interno (Venezia).
SVOLTA ‘TOP’ E INTERNAZIONALE. Quindi, dalla scorsa estate, la svolta internazionale. E non solo legata alla provenienza estera di chi è stato ingaggiato dalla Fiorentina, ma soprattutto per il livello dei club con cui la società viola ha interagito e il profilo internazionale di chi è andata ad acquistare. In principio è stato Nicolas Gonzalez, preso dallo Stoccarda, titolare dell’Argentina che avrebbe vinto di lì a breve la Coppa America, divenuto l’acquisto più oneroso di sempre della storia della Fiorentina. Poi è stata la volta di Torreira, preso dall’Arsenal. Per quanto anche l’uruguaiano abbia avuto un importante passato in Serie A, la qualità del calciatore e lo spessore dell’interlocutore si sono innalzati notevolmente. Quindi è stata la volta di Odriozola, preso dal Real Madrid, non certo un club qualunque, per quanto lo spagnolo sia arrivato con la formula del prestito secco. Aver allacciato legami coi galacticos potrebbe produrre benefici alla causa viola, si legga alla voce Borja Mayoral, ma non soltanto. Chissà che lo stesso Odriozola non punti i piedi per restare a Firenze, con nuovi dialoghi per il proprio futuro tutti ancora da decidere tra Fiorentina e Real. Mentre il ritorno di Nastasic dallo Schalke 04 è più un’operazione di contorno, aver chiuso in anticipo sui tempi del mercato per Ikoné dal Lilla, altro club che disputa la Champions League e che da qualche anno è diventato una solida realtà in Francia, riuscendo anche a battere il Psg nella corsa allo scudetto dello scorso campionato.
RANKING. Negli ultimi mesi, dunque, la Fiorentina ha ingaggiato un calciatore dal 5° club del Ranking Uefa (Real Madrid), uno dal 15° (Arsenal), uno dal 52° (Lille, 10° se si considera la stagione in corso) e un altro che è un titolare della Nazionale 5° del Ranking Fifa (Argentina). Una vera e propria impennata, dunque, anche nelle ambizioni. La Fiorentina è tornata ad avere appeal a livello internazionale, sia per i calciatori che per i club con cui interagire e fare mercato. Ora manca ‘solo’ l’ultimo step: tornare a prendere punti in quel Ranking Uefa che, negli anni di Montella e Sousa, avevano visto la Fiorentina scalare la vetta fino quasi alla ventesima posizione assoluta, mentre da cinque anni, ormai, la squadra viola non disputa competizioni europee. Le basi gettate sembrano essere di ottima fattura, anche e soprattutto grazie al lavoro di Vincenzo Italiano. Raggiungere l’Europa, e continuare a crescere anche nell’appeal sul mercato, non è impossibile.

Di
Gianluca Bigiotti