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Da Nzola a Ikoné: Fiorentina, cercasi tesoretto per il mercato

La Fiorentina ha pronta la lista dei partenti: obiettivo vendere bene, che ormai è diventato più complicato che acquistare

Sulle tempistiche dei movimenti, scrive Repubblica, la Fiorentina è stata chiara. «Se un profilo ci convince davvero, non serve aspettare alcuna cessione. Abbiamo il potere di agire subito». Frase che tranquillizza i più perché dover reperire risorse prima di portare rinforzi a Firenze rischiava di allungare ulteriormente i tempi di un mercato già infinito di suo. Cedere giocatori al giorno d’oggi, spiegano i professionisti del calciomercato, è più complicato del comprarli. Ad un certo punto però, le casse viola vista la mole di lavoro che attende i dirigenti durante la prossima estate, devono per forza ricevere ossigeno anche con qualche cessione e non soltanto con ingaggi risparmiati. L’ideale sarebbe riuscire a portare denaro fresco con la cessione di calciatori non utili alla causa. Calciatori che a Firenze non si sono calcisticamente ambientati e che la Fiorentina lascerebbe andare a cuor leggero.

IKONÉ. L’esterno francese è arrivato nel gennaio del 2022 per 14,2 milioni di euro accolto da grandi speranze. I due anni e mezzo in viola invece sono stati deludenti e un divorzio potrebbe essere benefico per entrambe le parti. L’ammortamento abbassa la base d’asta per generare plusvalenza, ma ancora non risultano offerte ufficiali.

NZOLA. Ancora più complessa la questione Nzola. L’angolano è stato pagato la scorsa estate 12 milioni e 600 mila euro: 5,6 milioni versati, 3,5 da pagare durante la prossima stagione, e gli ultimi 3,5 da saldare nella stagione 2025/26. Per lui annata insufficiente fatta di 47 partite, 7 gol. Si è visto qualcosa di buono soltanto dopo lo stop di primavera — mai spiegato fino in fondo — che lo ha allontanato per un po’ dalla squadra. Piazzarlo aprirebbe le porte a due centravanti, un titolare e la sua alternativa. Non sarà semplice. A gennaio aveva richieste di prestito da Cagliari, Empoli e Salernitana. Cederlo a buone cifre sarebbe un’impresa.

GLI ALTRI IN PARTENZA. Poi c’è Amrabat. Vorrebbe la Premier League, ha richieste dalla Turchia, i 20 milioni di riscatto dello United sono sfumati. Ne sono arrivati 10 dal prestito, ma ora va massimizzata la cessione. Da valutare i rientri di Sabiri e Brekalo, bocciati dal precedente allenatore. Andato Italiano, potrebbero riprovarci. Da stabilire il futuro di Christensen (3,8 milioni di investimento e 10 partite stagionali disputate). Infine, occhio a Barak. Fosse rimasto Italiano sarebbe andato via non sentendosi apprezzato abbastanza. Nel sistema di Palladino potrebbe invece ritrovarsi.

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