Il tema è sempre quello: con un centravanti più cattivo forse i viola avrebbero potuto chiudere prima i conti con l’Inter
Non vorremmo sbagliare, ma la partita di San Siro della Fiorentina può chiarire come sarà il suo campionato. Una squadra giovane, spigliata, esuberante, ingenua, bella, a tratti entusiasmante, ma al tempo stesso troppo giovane. Troppo esuberante e troppo ingenua. Questa è la scelta della società e, per i giovani di cui dispone la Fiorentina, è una scelta che si può condividere. Ma con un punto di netto dissenso. A questa squadra manca un centravanti vero, sicuro, solido, uno che garantisca una ventina di gol. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
La Fiorentina ha buttato un’occasione straordinaria. Se contiamo le occasioni da gol dei viola delle prime due gare, si tocca quota dieci e i giovani centravanti schierati hanno mostrato la loro tenerezza.
Per chi scrive, sia Kouame che Vlahovic diventeranno attaccanti veri, forti, ciascuno con caratteristiche diverse. Kouame, per lo spunto che si ritrova, potrebbe spostarsi anche sull’esterno. Ma non sono pronti per un campionato ambizioso. Del resto Commisso ha deciso che la squadra crescerà nel tempo (se ci sarà uno stadio nuovo). Il “fast fast fast” per il mercato non vale. Ed è un peccato, un vero peccato, perché la Fiorentina si ritrova fra le mani un tesoro incredibile, un pozzo di scienza calcistica chiamato Ribery.
Non sfruttare tutto il suo talento, destinarlo a un campionato che ha come traguardo la facciata sinistra della classifica, è troppo riduttivo. È uno spreco. E tutta l’importanza di quel fuoriclasse si è vista quando è uscito. Senza trovare più un appoggio di quel genere, un riferimento che dava sicurezza alla squadra e preoccupava l’Inter, la Fiorentina è crollata. Tocca all’allenatore decidere, ma su Ribery conceda una deroga: esca quando lo dice lui.
Di
Redazione LaViola.it