Ospite di Radio 24, il presidente della Fiorentina ha toccato diversi temi
Queste le parole di Rocco Commisso, intervenuto in diretta radiofonica: “Noi la regina di questa prima parte di stagione? Facciamo gli scongiuri intanto… Poi dico che ci sentiamo molto bene. In 97 anni di vita la Fiorentina non ha mai avuto niente di proprietà, quando sono arrivato ho pensato solo a questo: volevo lasciare qualcosa. Oggi sto pranzando al padiglione 20, dove ci sono 150 ragazzi. E’ una cosa meravigliosa e siamo tutti uniti per migliorare la scorsa stagione“.
Il Viola Park è una filosofia. “E’ vero. Volevo avere donne e bambini con la prima squadra. Qui ci sono dieci padiglioni, due stadi, dodici campi regolari. Oltre 120 posti letto per tutti. C’è solo un problema, quello dei cinghiali… In America ogni giorno me la devo rifare con i cervi, qui invece ci sono i cinghiali“.
Asticella alzata? “Gli obiettivi sono sempre gli stessi, se si sono alzati lo tengo per me. Se vinciamo con l’Empoli, sarà la miglior partenza della storia della Fiorentina nell’era dei tre punti. Rispetto ai primi anni adesso è tutto diverso. Italiano sta facendo un grandissimo lavoro. Vogliamo migliorarci e credo che ce la faremo, qui c’è un’atmosfera magica. Vedo i piccoli parlare con i grandi, è una grande emozione. Quando i ragazzi escono da scuola, nel pomeriggio qui ci sono tutti i campi occupati ed io vado a vederli con la golf car. Questo mi fa gioire, con me anche mia moglie“.
Mai pensato di cedere tutto? “No, no. La barca non si lascia andare, solo quando morirò. Ma io sono in buona salute adesso. Voi sapete che nella Fiorentina abbiamo messo 420 milioni, non di fondi però. Questi sono tutti soldi di Rocco e non mi sto piangendo addosso. E’ stata la cosa giusta da fare, siamo contenti di averlo fatto“.
Vale la pena investire in Italia? “Avevo offerte per andare in altri paesi. Io volevo ridare qualcosa all’Italia, perché l’Italia ha dato tanto a me. Volevo lasciare un segno e già qualcosa ho lasciato. Adesso vediamo però di farlo sul campo. A me piace fare, non parlare. Vogliamo costruire qualcosa di importante. Pur avendo perso le due finali abbiamo incrementato i nostri ricavi del 48%, ma non siamo al livello di Juventus, Milan e quelle squadre lì. Al di là dei soldi di Mediacom, siamo a 121 milioni di ricavi. Non si possono prendere certi giocatori con questi ricavi minimi. Lo stadio avrebbe aiutato, non me lo hanno lasciato fare e adesso pare che lo faccia il Comune“.
Sugli stadi in Italia: “Io sono d’accordo al 100% col Ministro Abodi. Voglio il bene del calcio italiano. In Italia ci sono vincoli, come quelli imposti dalla Soprintendenza. Gli stadi non possono essere monumenti, non ha senso. Sono stati fatti solo lo stadio della Juventus e del Frosinone in Italia negli ultimi anni”.
Sul caso scommesse. “I giocatori sanno benissimo quello che non si deve fare a livello di scommesse. Dei miei calciatori nessuno è venuto da me a dirmi qualcosa a riguardo, spero non accada mai. Sono ragazzi che diventano molto ricchi ed hanno avuto poca istruzione. Io a volte vedo Lamborghini e Ferrari nel parcheggio e penso che io a 73 anni non le ho mai avute certe macchine. Non sono mai stato così, spero che i miei calciatori facciano sempre le cose per bene”.
Su Bonaventura e Gonzalez. “Jack è un gioiello, lo abbiamo preso a zero. Ha una serietà enorme. Qui tutti mi vogliono abbracciare, lui compreso. Gonzalez è diverso, lui vado ad abbracciarlo io. Ha la sua personalità. Dodo è quello che mi abbraccia di più. Gonzalez è un gioiello di giocatore, siamo stati fortunati a portarlo qui a Firenze. Gli abbiamo allungato il contratto, spero stia con noi a lungo”.
Su Italiano. “Dopo qualche alto e basso con Montella e Iachini abbiamo azzeccato l’allenatore grazie a Pradè. Lui ha fatto un grandissimo lavoro, spesso grida e sgrida i ragazzi, ma ha tutta la mia stima. Lui ed i miei ragazzi non li criticherò mai in pubblico. Joe Barone fa qui un lavoro immenso dalle 6 del mattino. Abbiamo una mentalità di lavoro americana“.
Di
Redazione LaViola.it