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Cinica e spietata, la Juve soffre ma vince con un autogol. Viola, sconfitta crudele

Nella notte del ritorno del grande traditore Vlahovic, è l'apoteosi dell'allegrismo: vittoria di misura dopo la gara in sofferenza

L’apoteosi dell’”allegrismo”, corrente di pensiero calcistico che teorizza e pratica la vittoria di misura, anzi di corto muso, meglio se oltre il novantesimo e con un autogol. La Juve di Allegri vince l’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina, grazie a un’autorete di Venuti su un cross urticante di Cuadrado, a chiudere una partita in cui la Signora è stata abbastanza dominata e quasi mai dominatrice.

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La beffa delle beffe nella notte del ritorno a Firenze di Dusan Vlahovic,il grande traditore. Così scrive La Gazzetta dello Sport. ATROCE SCONFITTA. Vlahovic è stato fischiato e insultato, poco meno di trentamila tifosi viola non gli hanno perdonato nulla e lui ne ha risentito.

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Non è stato il solito Vlahovic, si è divorato un gol nell’unica vera occasione di cui ha goduto. Il risentimento dei fiorentini è stato però punita dagli dei. Ci ha pensato un colombiano scanzonato, Juan Cuadrado, quando tutti immaginavano che lo 0-0 sarebbe stato ineluttabile.

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Il suo traversone teso è stato mancato da Terracciano in uscita, forse sporcato dal non intervento di Milenkovic, finché la palla è carambolata sul “povero” Venuti ed è rotolata con lentezza in rete. Per la Fiorentina, la più atroce delle sconfitte.


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