Chiesa sì, Chiesa no: la verità. Faccia a faccia con Commisso

La Fiorentina è forte del contratto fino al 2022, e ha ribadito più volte la sua scelta di tenerlo. La volontà dei Chiesa (padre e figlio) di non parlare…

‘Chiesa sì, Chiesa no: la verità’, titola La Nazione. Il ‘caso’ a parole è stato chiuso almeno dieci volte da Commisso e Barone: «Chiesa non si muove». E poi la classica aggiunta: almeno per un anno. Federico sta finendo le vacanze dopo l’Europeo U21 e arriverà martedì a Chicago insieme a Milenkovic. Tutti impegnati a indovinare gli sviluppi di un problema che in teoria, ma anche in pratica, non c’è. Perché la posizione di Commisso non lascia spazio a soluzioni diverse dalla conferma del giocatore: ogni evoluzione differente sarebbe una sconfitta per il nuovo proprietario viola, che in italiano e inglese ha blindato Federico, forte di un contratto triennale che non ha bisogno di essere discusso, né in teoria adeguato.

CONTRATTO. In sostanza: la Fiorentina non ha dubbi, la scadenza del 2022 la mette in una posizione di forza e crede che l’eventuale problema sia di Chiesa. Dovrebbe essere lui in sostanza a presentarsi per esporre la propria posizione e – nel caso in cui chiedesse di andarsene, anche sulla base di vecchie promesse – riceverebbe un ‘no’ secco dalla nuova proprietà.

POSIZIONI. Chiesa e suo padre Enrico non hanno ancora parlato in pubblico. L’incontro fra il giocatore e Commisso acquista dunque un’importanza rilevante, ma non decisiva agli effetti della conferma. Ma perché dall’entourage del giocatore non sono arrivate indicazioni, o indiscrezioni? La posizione è quella di chi non vuole danneggiare la Fiorentina con dichiarazioni che potrebbero essere strumentalizzate, o male interpretate: giusto che il nuovo proprietario conosca l’orientamento di Chiesa direttamente da lui, giusto anche che il giocatore ascolti dall’imprenditore italo americano le mosse che sono in cantiere per potenziare la squadra e soprattutto avviare una rifondazione.