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Rassegna Stampa

Caso scommesse: sul telefono di Fagioli le chat che incastrano Tonali, Zaniolo e altri 10 calciatori

Dal profilo Instagram del calciatore

Una decina di giocatori nella rete dei contatti, tra cui almeno un altro juventino. È soltanto l’inizio

Avviso ai naviganti: questa storia è appena cominciata, scrive la Repubblica. E non è la solita storia: non è calcioscommesse, non si tratta di risultati sportivi alterati, ma di “betting”, come lo chiamavano i nostri calciatori nelle chat. Gioco d’azzardo allo stato puro. Se le cose resteranno tali, non si muoveranno quindi le Procure, non ci saranno blitz notturni come la storia del nostro calcio insegna. Ci saranno probabilmente piccole contravvenzioni così come prevede il nostro codice penale.

Questa è tutta una vicenda sportiva. Ma, salvo non vogliano ripetere i soliti colpi di mano, sarà comunque un terremoto. Fortissimo. I nomi di Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali sono infatti soltanto tre, i più famosi, di una decina di calciatori sui quali la Polizia sta effettuando accertamenti ormai da qualche settimana. C’è almeno un altro giocatore della Juventus, di seconda fascia. E altri giocatori di Serie A. È verosimile però che l’elenco sia destinato inesorabilmente ad allargarsi: sono già state individuate almeno tre piattaforme illegali, sulle quali gli investigatori sono convinti che i calciatori italiani scommettessero abitualmente.

In alcuni casi è chiaro il profilo della patologia. È quello che è accaduto a Fagioli: il centrocampista della Juventus ha giocato cifre importantissime negli ultimi diciotto mesi, si parla di centinaia di migliaia di euro. Nulla però che possa fare pensare ad alterazione di risultati: piazzava biglietti come un qualsiasi scommettitore.

A lui la Polizia arriva per caso: indagando su un’agenzia Eurobet di Torino che teneva una “contabilità” parallela per le giocate sui server illegali, è spuntato il nome di Fagioli. Fagioli ammette tutto e si autodenuncia. E consegna il suo cellulare. Questo è il momento in cui cominciano i problemi per gli altri colleghi: agli atti ci sono delle chat con una serie di compagni in cui si parla esplicitamente di scommesse.

La Polizia comincia gli accertamenti, chiede l’elenco degli scommettitori, per capire se ci sono altri sportivi. Ma, nel frattempo, spunta Fabrizio Corona che — forse informato da ambienti calcistici milanesi, o forse da una fonte all’interno della Federcalcio — prima fa il nome di Fagioli. E ieri quello di Tonali e Zaniolo. E “costringe” per questo la Polizia ad accelerare il protocollo e correre verso Coverciano per sequestrare i telefoni ai due giocatori: data la fuga di notizie, temevano potessero cancellare qualcosa. «Ci aspettavano» diceva nella serata di ieri a Repubblica una qualificata fonte investigativa, facendo spallucce. È soltanto l’inizio.

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