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Bucciantini: “Con Gud out, vedrei volentieri Fazzini. Napoli un esempio per la Fiorentina”

Marco-Bucciantini

Il giornalista Marco Bucciantini è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno. Queste le sue dichiarazioni: “L’eventuale assenza di Gudmundsson può determinare, anche a livello tattico. Nel giro di un mese saranno più chiare le gerarhie a centrocampo: una volta inserito Nicolussi Caviglia avremo i titolari, oggi non ne sono così sicuro. Penso che Mandragora e Fagioli siano due dei tre, vediamo il terzo. Se non c’è Gudmundsson, contro il Napoli io Fazzini lo vedrei volentieri, anche pensando che sulla trequarti bisogna giocare su Lobotka”.

NAPOLI. “Chiaro che De Bruyne sia in fase calante, altrimenti non sarebbe andato via dalla Premier. Però ciò che è esce dalla Premier, se non è ancora eccessivamente logoro, diventa determinante in Italia. E’ successo con Anguissa e McTominay, che l’anno scorso hanno fatto vincere il campionato al Napoli. Loro erano ai margini del campionato inglese, De Bruyne invece è stato un fenomeno, uno dei giocatori più forti del calcio europeo nell’ultimo decennio. Avrà meno gamba e meno intensità, ma in Italia può fare ancora molto. Il Napoli ha uno squadrone per la Serie A, ora però deve dimostrarlo anche in Europa. È l’unica squadra europea a giocare con 4 centrocampisti, tre mezzali davanti a Lobotka, ma lo fa perché queste tre mezzali sono determinanti. Il Napoli ha raggiunto un livello di grande livello, ha perso un giocatore davvero importante là davanti come Lukaku ma dopo una settimana ha preso Hojlund. Per me è la più forte del campionato”.

CRESCITA DEI PARTENOPEI. “Il Napoli per la Fiorentina è un esempio, è un riferimento. In questi anni è una delle squadre che ha sbagliato meno a fare mercato, ha fatto una serie di operazioni riuscite che gli hanno creato quella solidità economica che gli ha permesso, negli ultimi 2 anni, di prendere giocatori intorno ai trent’anni (McTominay, Lukaku) o ultratrentenni come De Bruyne, che hanno elevato il livello di personalità e internazionalità, oltre che tecnico. Lobotka non era un giocatore impossibile per la Fiorentina: anche i viola hanno fatto spese simili, ma non le hanno indovinate tutte. Il Napoli ha fatto calcio davvero bene, non a debito. E lo ha fatto senza infrastruture, mentre la Fiorentina sotto questo punto di vista è molto più avanti rispetto ai partenopei”.

MANCA UN LEADER A CENTROCAMPO. “Può darsi, magari anche in difesa. Ce l’hai in porta, in attacco te lo sei creato, però alla Fiorentina manca il leader a livello internazionale, un giocatore da 60 milioni. C’è una grande armonia di organico, una grande profondità: il leader della Fiorentina dovrà per forza di cose esssere il gioco e dunque l’allenatore”.

DIFESA A 4. “Ogni tanto ci penso, perché Pioli ha spesso giocato con quattro difensori. Anche nell’anno dello Scudetto, in cui comunque i suoi difensori facevano la differenza anche in attacco. La cosa che forse oggi blocca Pioli è il fatto che giocare a 4 toglie qualcosa a Gosens e Dodo, che sono la certezza della Fiorentina. L’altra cosa che blocca è che in questa rosa mancano esterni d’attacco. Pioli è anche stato bravo a trovare la vocazione con i giocatori che aveva, perciò in questo momento è difficile cambiare questo aspetto. Bisogna trovare più coraggio nelle giocate, che non vuol dire solo il dribbling al limite dell’area avversaria ma magari il passaggio del mediano a inizio azione che ti rompe la pressione”.

FIORENTINA. “Secondo me la Fiorentina tra poco partirà e metterà in fila una serie di partite molto convincenti. Non è un presentimento, è un riconoscimento a quello che ho visto fare alle squadre di Pioli e la fiducia in un organico che ha molte soluzioni. Questa rosa ha un’omogeneità per la quale non è facile sapere subito chi, dove e come: bisogna studiarli un po’ questi giocatori, mescolarli”. 

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