Il ‘Puntero’: “Fiorentina-Napoli è finalmente una sfida da alta classifica. Alla Juve Kean era nervoso”
Daniel Bertoni, doppio ex della sfida di sabato tra Fiorentina e Napoli, ha rilasciato un’intervista sulle pagine del Mattino. Questo un estratto delle sue dichiarazioni: «Compagno di Maradona nei suoi primi due anni a Napoli, andai via nell’86 e dodici mesi dopo lui trascinò la squadra allo scudetto. A pensarci bene: ho vinto nella mia carriera, anche la Coppa del mondo, però io e lo scudetto ci siamo evitati».
In che senso?
«Finale del campionato ‘81-‘82, giocavo nella Fiorentina. Stagione indimenticabile. All’ultima giornata eravamo in corsa con la Juve per lo scudetto. Noi pareggiamo a Cagliari, con un gol di Graziani incredibilmente annullato. Loro vincono a Catanzaro con un rigore discutibile segnato da Brady. Juve 46 punti, Fiorentina 45: a Firenze dicono che quello era il terzo scudetto. Decido di andare via dalla Fiorentina, c’era l’offerta del Verona ma voglio giocare con Maradona e vado a Napoli. Il Verona vinse quell’anno il suo primo e unico scudetto».
Rimpianti?
«Ma no. A Napoli ho vissuto due anni splendidi, come i quattro a Firenze. Due amori puri. E così, quando arriva questa partita, il cuore è sempre diviso a metà».
Una partita da altissima classifica.
«Finalmente. Lo meritano i due club e le due tifoserie. Il Napoli è l’anti Inter e l’anti Atalanta. Fiorentina-Napoli è scontro diretto per la Champions, sfida apertissima tra due squadre che hanno bisogno di vincere per coltivare le loro legittime ambizioni. Faccia attenzione il Napoli alla squadra di Palladino, allenatore giovane e con idee chiare, in particolare al gioco sulle fasce. L’esplosione di Kean è merito del calciatore e anche della fiducia che gli ha dato il tecnico, facendolo sentire al centro del progetto: è un altro rispetto alla Juve, dove si notava che era nervoso perché si sentiva sotto esame».
I suoi ricordi di Fiorentina-Napoli?
«Un gol al Napoli e un assist per Maradona quarant’anni fa, nel gelo di Firenze: lancio da destra a sinistra, lui stoppa di petto e tira di sinistro, beffa Galli prendendo l’angolo come avrebbe fatto un anno dopo al Mondiale in Messico».
Firenze e Napoli hanno una sola squadra: è questo a determinare l’accesa passione del tifo?
«Squadre come Juve, Inter e Milan hanno tifosi dovunque, non soltanto a Torino e Milano. Per Fiorentina e Napoli è diverso, la concentrazione più forte è in due città e in due regioni meravigliose».
I suoi nipoti per chi tifano?
«Benjamin per il River e l’Inter, squadre in cui il nonno non ha giocato. L’altro per la Fiorentina: si chiama Dante, come l’Alighieri, capirete».

Di
Redazione LaViola.it