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Atalanta, gap fisico impressionante. Fiorentina meglio in dieci, poi il crollo

Il gap fisico tra le due squadre è stato impressionante. Italiano si concede per un tempo all’Atalanta, poi corregge il tiro e va meglio, fino al recupero

Come scrive la Gazzetta dello Sport, l’Atalanta è uno spettacolo. Dall’inizio alla fine. Segna quattro gol, due addirittura nel recupero del recupero, tra il 51′ e il 53′, quando si è sul 2-1 e i supplementari sembrano sicuri. Ne sfiora minimo altri quattro. Finisce 4-1. La Fiorentina ha sbagliato approccio, ha giocato quasi meglio in dieci dopo l’espulsione di Milenkovic, ma nel finale è crollata sotto i colpi di un’Atalanta che non fa mai calcoli, siano il Liverpool o la Fiorentina gli avversari.

Tutta un’altra Atalanta anche rispetto all’andata, quando era stata la Fiorentina a controllare e impedire a Gasp il solito gioco. Qui però Italiano sembra meno lucido. Decide di schierarsi subito con il 4-1-4-1 che tanto male aveva fatto ai nerazzurri a Firenze. Merito soprattutto di un Bonaventura avanti e indietro tra mediana e trequarti. Bonaventura il suo lo fa, meno brillante forse, ma è la Fiorentina meno mobile e ispirata. Così finisce schiacciata sulla difesa atalantina che non lascia respirare, conquista palla e riparte con contropiedi che fanno paura. Il gol dopo 8′ arriva su palla persa da Nico (tra i peggiori): Scamacca sembra Dzeko e Koopmeiners va in velocità verso il gol. Cinque minuti dopo, la partita potrebbe essere chiusa con il tiro spaventoso di Scamacca dal limite, da fermo, come faceva Totti. Ma c’è prima un pestone in mediana di Koop su Beltran e il Var annulla. Nessuno però dubita che il secondo gol arriverà, prima o poi.

Allo squilibrio tattico si aggiunge un gap fisico impressionante. L’Atalanta gioca a uomo con marcature a scalare che asfissiano i viola. Decisiva la catena Kolasinac-Ruggeri-De Roon che a sinistra sovrasta Nico e Dodo, mai così difensore, altro che ala in più. Solo Belotti battaglia come può, ma finisce nella morsa dei centrali atalantini. Male Nico, male Beltran, si vede poco Kouame finché resta in fascia. Vicinissimi al gol ancora Koopmeiners e soprattutto De Ketelaere. Il gol non arriva ma, su ennesima ripartenza a campo aperto, Milenkovic stende Scamacca al limite: è rosso, Fiorentina in dieci, chissà che secondo tempo sarà. Sbagliato.

Torna in mente la “saggezza” di Nils Liedholm che sosteneva: «In dieci si gioca meglio che in undici». Se aggiungiamo che Italiano corregge gli errori, la massima ci può stare. Italiano s’è concesso all’Atalanta per un tempo, senza proteggersi, addirittura lanciando Milenkovic in mediana, senza mai rendersi pericoloso, anzi concedendo praterie. Rimasto in dieci, cambia formula: arretra Mandragora al centro della difesa e disegna un 5-3-1 che chiude tutti gli spazi. In più Duncan dà energia in mezzo e Martinez Quarta porta solidità dietro e anche gol. Kouame, ora centravanti, fa salire un paio di volte i suoi, si prende una punizione e Biraghi la disegna per la testa dell’argentino, 1-1. Ora sono i viola in finale, De Ketelaere e Ruggeri sbagliano ancora. Scamacca in rovesciata fa 2-1, e sarebbero supplementari. Nel recupero Lookman infila il 3-1 in contropiede: al Var serve un minuto per decidere che non è fuorigioco. Mentre lo stadio va giù, anche la Fiorentina crolla e Pasalic al 53′ infila il 4-1. Chi fermerà questa Atalanta?

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