Dopo tante “assenze ingiustificate”, i giocatori chiamati in causa hanno risposto in modo positivo
Dopo tante assenze ingiustificate da parte dei giocatori viola, scrive Repubblica, finalmente ecco una gara dove anche i singoli hanno bussato presente. Atteggiamento, compattezza, ed anche porzioni di gara con qualità tecniche: a Vienna la Fiorentina ha probabilmente fatto la miglior gara stagionale in un momento dove, a prescindere dal valore non eccelso dell’avversario, non era scontato. «Cambierò più del solito» aveva detto alla vigilia Stefano Pioli, ed è stato di parola rivoluzionando la squadra base con cambi in ogni reparto eccezion fatta per la porta.
Le risposte attese sono puntualmente arrivate fin dai primi minuti. Con giocatori fino ad ora meno impegnati che sono stati in grado di performare, mettendo nuovi dubbi (“ultragraditi”) all’allenatore. Ecco quindi che Viti, ad esempio, ha mostrato con una gara attenta e precisa di essere pronto ad insidiare capitan Ranieri. L’ex Empoli ha dalla sua anche un piede educato che in alcune gare, soprattutto quando l’azione deve ripartire dal basso, può essere un valore aggiunto.
Molto bene anche Ndour in mediana nella posizione che da inizio stagione è di diritto appannaggio di Mandragora. Presente in zona gol dove ha bissato l’acuto contro il Sigma, ha portato sostanza e fisicità in mediana segnalandosi per recuperi preziosi. Sul piano tecnico ancora c’è molto lavoro da fare. Ma la colonna dell’Under 21 di Baldini ha messo lì una prova confortante nelle due fasi.
Bene, anzi molto bene, è andato Fortini. Destro naturale, capace di giocare su entrambe le fasce, Niccolò ha bagnato l’esordio europeo dal primo minuto con corse, accelerazioni ed assist: vedi quello per il gol di Dzeko. Il classe 2006 ha tutto il tempo dalla sua, ma intanto ha fatto vedere di esserci, andando sopra l’emozione di una maglia pesante come quella viola. Anche Comuzzo, uno che il titolare a Firenze lo ha già fatto a lungo, pare in fase di recupero fisico e mentale. Da ragazzo intelligente quale è ha puntato su una prestazione lineare ripartendo dalle cose semplici senza mai mollare l’avversario diretto di turno. Mettendo una pezza al bisogno a costo di farsi ammonire, come nel caso del fallo di mano dopo un clamoroso liscio di Pablo Mari. Pietro è un titolare in più e pare finalmente aver superato la fase più difficile.

Di
Redazione LaViola.it