Stadio: Vlahovic, il rinnovo che preoccupa. Serviranno soldi e idee per convincerlo

Il giovane serbo è una delle poche note positive di questa stagione viola, ma il suo futuro resta un mistero

È tutta una questione di numeri. Dal punto di vista dei gol ma anche dei milioni che i vari club sono già disposti a mettere sul piatto per accaparrarsi Vlahovic, l’attaccante rivelazione del 2021. Il giocatore sul campo può raggiungere, e magari superare, i grandi viola del passato. Mentre in Europa diverse pretendenti sarebbero pronte a battagliare, in una vera e propria asta, per aggiudicarsi l’attaccante serbo. Lo scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

Lui rimane concentrato sul presente ma sa anche che può proiettarsi in avanti, verso il futuro. Dusan ha in mano il proprio destino. E anche il destino della Fiorentina è adesso nelle mani di questo ventunenne che è esploso negli ultimi quattro mesi. E che non smette di stupire per reti segnate, determinazione nel lavoro e freddezza sul campo.

Tutti lo corteggiano, vorrebbero acquistarlo sul prossimo mercato estivo. E sarebbero disposti pure a qualche follia perché unisce la qualità alla gioventù. Sotto l’aspetto economico la Fiorentina potrebbe strusciarsi le mani, pensando di poter mettere in cassa una cinquantina di milioni. Ma sul piano tecnico perderlo, dopo averlo lanciato e cresciuto, sarebbe una beffa. Come accaduto con Federico Chiesa.

IL FUTURO

A salvezza raggiunta inizieranno i discorsi sul futuro perché gli estimatori di Dusan, che scade nel giugno 2023, sono tanti e ovunque. E per non farselo sfuggire il presidente Rocco Commisso dovrà provare a vincere la propria sfida e trattenerlo a suon di milioni. Ma anche di idee. Per un giocatore che potrebbe diventare fra i più forti d’Europa nei prossimi due anni, sarà necessario un planning convincente, da vero imprenditore qual è il proprietario della Fiorentina che oltre al denaro, possiede il carisma. Serviranno entrambi per respingere gli assalti delle big europee dal Real Madrid al Manchester City. Senza dimenticare le tedesche e tutti quelli che, italiane incluse, vorranno aggiungersi alla lista.