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Sos qualità. Fazzini, Gud, Nicolussi: nessuno sopra il 78% di passaggi riusciti con la Roma

Tanti errori e troppa imprecisione da parte di chi dovrebbe innalzare il livello di qualità del gioco della Fiorentina

Sono tanti i problemi evidenziati dalla Fiorentina in questo avvio di stagione. Tra questi c’è quello della troppa imprecisione nei passaggi. Anche contro la Roma, gli uomini che sulla carta dovrebbero garantire qualità a Pioli si sono resi protagonisti di una sequela di errori, molti anche banali, che i numeri evidenziano in maniera lampante:

SOTTO L’OTTANTA. Con l’ennesima panchina di Nicolò Fagioli, il focus qualitativo va su Nicolussi Caviglia, Gudmundsson e Fazzini, cioè quei calciatori che, contro i giallorossi, avrebbero dovuto dare qualcosa di più. Nessuno dei tre è arrivato almeno alla soglia dell’80% sui passaggi riusciti. Se Nicolussi, in mezzo alla quantità di palloni sbagliati, ha almeno messo a referto il passaggio in profondità che ha permesso a Kean di buttar dentro il gol del provvisorio 1-0, per quanto sia stata una rete più inventata da Moise che suggerita dall’ex Venezia, Gudmundsson non è stato mai nel vivo del gioco. Solo 15 palloni toccati in 45′, tantissimi errori e sostituzione all’intervallo inevitabile. Non ha particolarmente brillato per qualità neppure Fazzini, che almeno è apparso più presente a livello di dinamismo e predisposizione alla ricerca della qualità. E se Kean non avesse preso il palo, magari avrebbe messo a referto anche lui un assist.

NON SOLO LORO. Specifica del caso: quando i passaggi non vanno a buon fine non è solamente ‘colpa’ di chi li effettua, ma anche dei movimenti dei compagni che non forniscono soluzioni e/o di meccanismi di gioco che, evidentemente, non funzionano o non sono stati codificati. Molto può dipendere anche dal coefficiente di difficoltà del suggerimento che si tenta. Ovviamente, se si passa il pallone da qui a lì, come spesso fanno i difensori della Fiorentina nella ricerca di soluzioni per far ripartire il gioco, le percentuali saranno differenti.

GUD, SVEGLIA. Quello che resta delle prime 6 partite di questa Serie A, insomma, è la forte sensazione che il centrocampo della Fiorentina sia stato mal allestito, che quei giocatori da cui ci si aspettava estro, fantasia e visione di gioco siano stati sopravvalutati e/o che stiano soffrendo di un contesto di gioco collettivo che non sta funzionando affatto. Anche per loro colpe. E se Fagioli è già stabilmente finito tra i panchinati, un altro su cui la pazienza è prossima a terminare è Gudmundsson.

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