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(Solo) un altro po’ di pazienza, e finalmente si potrà vedere all’opera la Fiorentina. Viola con un Ikoné (per ora) e un Piatek (bello carico) in più, e con tanta voglia di continuare a stupire

Scongiurato un altro rinvio. La Fiorentina si appresta ad affrontare il Torino. C’è voglia di riprendere il cammino, con un entusiasmo alimentato anche dal mercato

La voglia di rivedere all’opera la Fiorentina, osservare i primi minuti in maglia viola di Ikoné, l’ambizione di poter migliorare (ancora) la classifica, richiedono ancora un piccolo sforzo da parte dei tifosi viola. Solo un altro po’ di pazienza, giusto 24 ore poco più, e poi sarà, finalmente, campionato. Il rinvio della gara contro l’Udinese era rimasto indigesto ai più, sia perché la formazione di Italiano, nonostante il doppio pari con cui aveva chiuso il 2021, continua ad occupare posizioni di alta classifica, sia perché, proprio in virtù di quel doppio segno X rimediato con Sassuolo e Verona, c’è voglia di riprendere il cammino. Almeno stavolta, a differenza della pantomima andata in scena per l’Epifania, un compromesso per giocare Torino-Fiorentina è stato trovato. E, visto i tempi che corrono tra Asl, ricorsi e quant’altro, non è poco.

ENTUSIASMO. Gli innesti, pronti via, di Ikoné e Piatek, col francese già pronto per giocare e il polacco da ieri al lavoro per entrare nei meccanismi offensivi di Italiano, hanno alimentato ulteriormente l’entusiasmo che già si respirava in città. La fiducia è tanta, non solo perché le basi gettate dal lavoro del tecnico viola (e della squadra mercato) hanno già fatto intravedere ottime cose fin qui, oltre che portato bel gioco e tanti punti, ma anche perché il clima attorno alla Fiorentina sembra essere cambiato. C’erano due lacune in questa rosa, note e arcinote, e ancor prima di giocare la prima gara ufficiale sono state colmate con innesti di livello, da una squadra mercato che si è mossa con un tempismo mai visto prima. Il tutto in un contesto di ritrovato ‘appeal’ internazionale che va confermandosi, con la Fiorentina capace di attrarre un giocatore dall’Arsenal, uno dal Real, un titolare della Nazionale Campione del SudAmerica, uno dal Lille che lascia un club agli ottavi di Champions League e, ultimo ma solo per un ordine cronologico, un centravanti che segnava gol a raffica appena arrivato in Italia. Ora è attesa la riprova del campo. Dopo il rinvio della partita coi friulani, oramai, è solo questione di ore.

PANDEMIA. Peccato, piuttosto, che l’andamento della pandemia da Covid-19 abbia imposto alle autorità di prendere provvedimenti sulla capienza degli stadi, proprio in un momento in cui, attraverso prestazioni e qualità, la Fiorentina era riuscita a far ri-innamorare il proprio pubblico, tornato vero e proprio dodicesimo uomo in campo. “Sembrava di giocare contro una città intera”, disse Dionisi qualche settimana fa quando il suo Sassuolo, dopo essere andato avanti di due reti, subì una reazione veemente da parte della Fiorentina trascinata dal proprio pubblico, e viceversa. Il fortino in cui la squadra di Italiano ha vinto 6 gare su 9, con un filotto di 5 vittorie interne consecutive in campionato, 6 se si considera la Coppa Italia, da adesso sarà un po’ meno ‘armato’, sperando che si vada per la conferma dei soli due turni di Serie A con tale regime di capienza ridotta (16-23 gennaio). Anche perché, nel girone di ritorno, la Fiorentina dovrà disputare 10 gare al Franchi e 9 fuori, compresa quella contro l’Udinese che non è stata giocata (senza considerare la beffa della campagna dei mini abbonamenti).

PISTOLERO E JORKO. A parole, intanto, sia Piatek che Ikoné sono apparsi subito belli carichi, ambiziosi e con l’obiettivo di voler provare a portare la Fiorentina in Europa. Se per quanto riguarda il francese ci sono pochi dubbi sul fatto che sarà un titolare della squadra di Italiano, se non subito entro breve, la concorrenza che avrà il polacco è ben più tosta. Ma avere davanti nelle gerarchie Vlahovic non sembra spaventarlo, anche perché, la soluzione coppia d’attacco Vlahovic-Piatek, con virata (eventuale) di assetto tattico, è una possibilità che Italiano stesso non ha escluso. Adesso spetterà al campo

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