I nodi sui lavori di restyling del Franchi che hanno fatto irritare ancor di più la società della Fiorentina
Ancora irritazione da parte della Fiorentina sul tema Franchi. Dopo la notizia della mancata ultimazione della curva Fiesole per il centenario, con conseguente cambio del cronoprogramma e le parole dell’ex sindaco Dario Nardella, a finire nel mirino della società di Commisso stavolta è il direttore tecnico del progetto di Arup, l’ingegnere Luca Buzzoni e alcune sue dichiarazioni sul ritardo accumulato dai lavori di restyling, scrive La Repubblica.
QUERELLE. Tra i punti contestati dalla Fiorentina il fatto che dal nuovo cronoprogramma la società viola potrebbe giocare fuori dal Franchi sette mesi — dal giugno al dicembre 2028 — la “colpa delle partite di Conference” nell’allungamento dei tempi del cantiere — cosa che la società smentisce ribadendo che le attività calcistiche si sono concentrate sempre fuori dall’orario di lavoro — e anche la presenza degli operai, stimata da Buzzoni in decine o centinaia, ma giudicata dai viola non una stima corretta. Insomma, una serie di dichiarazioni che non sono piaciute a Commisso. In primis, nel malumore dello stato maggiore viola c’è il discorso relativo a un nuovo e possibile spostamento da Firenze. Dalla Fiorentina fanno notare che nel documento “STEP 4 — Ipotesi A — parte 1” consegnato dal Comune si fa riferimento a sette mesi, dal 1 giugno 2028 al 31 dicembre in cui la squadra dovrebbe lasciare il Franchi. Un periodo ben più lungo dei tre mesi estivi appena trascorsi su cui comunque ci sarà un’interlocuzione diretta con Palazzo Vecchio, che già ha fatto sapere di voler trovare una soluzione per consentire lavori e presenza della squadra.
LAVORATORI. Lo stadio è sempre stato concesso fino al giovedì (giorno gara) e che gli eventuali allenamenti delle squadre in Conference (al massimo si parla comunque di 7 gare) si siano svolti in orari serali/notturni, quindi non abbiano influito sui lavori. La presenza delle partite insieme ai lavori è una situazione nota da tempo e il cronoprogramma poteva essere presentato con tutte le varianti del caso una volta saputo che la Fiorentina avrebbe continuato a giocare al Franchi. E poi c’è il tema degli operai. Buzzoni nell’intervista racconta di una presenza «da alcune decine ad alcune centinaia» di lavoratori nel cantiere. Negli ambienti della dirigenza viola , sulla base dell’esperienza maturata durante i lavori del Viola Park, si ribatte che se fossero davvero quelli i numeri degli operai, i risultati visivi e sostanziali difficilmente sarebbero quelli attuali del Franchi. Nei prossimi giorni, comunque, la Fiorentina consegnerà a Palazzo Vecchio un dossier con tutte le proprie valutazioni sul tema stadio.
Di
Redazione LaViola.it