Il tecnico può finalmente tornare al centro sportivo per l’allenamento di oggi. Con il Genoa è una sfida che sa già di salvezza. Da parte mercato e futuro, servono i punti
La buona notizia è arrivata intorno all’ora di cena. Cesare Prandelli non è più positivo al Covid-19. Forse non lo è mai stato, forse è stato debolmente positivo. Poco importa a questo punto. La cosa che conta è che oggi possa essere al centro sportivo per dirigere l’allenamento. Oggi e domani, due giorni fondamentali per preparare il Monday Night contro il Genoa.
Coronavirus alle spalle, i problemi per Prandelli adesso sono tutti sul campo. Pin e lo staff hanno lavorato seguendo comunque i suoi dettami, ma è chiaro che il tecnico di Orzinuovi trovi una squadra con gli stessi, ed accentuati, problemi palesati nelle ultime settimane. Prandelli si è trasformato più in uno psicologo che in un tecnico. Ormai il piano tattico è piuttosto chiaro. Gli uomini ed il modulo saranno più o meno gli stessi anche contro il Genoa. Parola d’ordine continuità, per trovare equilibri, ritmi, alchimie. Per questo occorre lavorare, intanto, sulla testa dei giocatori.
Come detto, un po’ allenatore e un po’ psicologo. Prandelli ha l’obbligo di rendere la squadra forte a livello nervoso, oltre a quello di ricreare uno spirito di gruppo importante. Primi due tasselli da mettere a posto, a livello di singoli e poi di squadra. Prandelli sa bene che per uscire da questa situazione ha bisogno dell’aiuto dei veterani. Deve ritrovare una condizione psicofisica accettabile di Ribery, così come di Callejon. Loro due, per primi, sono chiamati a riaccendere la luce. Via via tutti gli altri. Anche Pezzella ha bisogno di tornare su livelli discreti.
Col Genoa, purtroppo, è già scontro salvezza. Parlarne a inizio dicembre mette i brividi, ma il tempo per rimediare c’è. Al Franchi arriva una squadra in difficoltà come la Fiorentina, che ha già silurato il nuovo direttore sportivo (Faggiano) ed ha in Maran un allenatore particolarmente traballante. Il Genoa, però, a differenza della Fiorentina, ha trovato spesso i gol con le punte. L’intramontabile Pandev, la rivelazione Scamacca, l’oggetto misterioso Shomurodov, l’ex Pjaca e persino Destro. Tutti in gol almeno una volta. Segno che i problemi principali stanno altrove.
Gli appelli, a livello dirigenziale, sono piovuti da tutte le parti. E’ stata la settimana in cui prima Pradè e poi Barone hanno preso la parola per dare un po’ di carica ad un ambiente depresso. Vietato parlare di mercato e vittoria ad ogni costo da ottenere contro il Genoa. Già, il mercato, altro tema interessante. Ma forse oggi è bene davvero metterlo da parte.
Di
Alessandro Latini