Connect with us

Rassegna Stampa

Polverosi sul CdS-Stadio – Una presa di coscienza. Col Lecce è vita o morte

Una cosa deve essere chiara: il rischio Serie B c’è. Se la Fiorentina non lo capisce subito c’è da aver paura

Vita o morte (del pallone) a Firenze. Parole di Daniele Pradè dopo lo 0-3 di San Siro pensando a Fiorentina-Lecce di domenica pomeriggio. Vita o morte a cui aggiungiamo beffa, dura, atroce, inimmaginabile. La beffa di festeggiare (verbo che andrebbe in quel caso rovesciato) il centenario con la squadra in B e con le gru nello stadio. No, questo non si può nemmeno pensare, andrebbe oltre la più malefica immaginazione. Ma una cosa deve essere chiara al presidente, ai direttori, all’allenatore e soprattutto ai giocatori: tutti voi rischiate davvero la Serie B. E se l’intera Fiorentina non ne prende coscienza può essere la fine, scrive Alberto Polverosi sul Corriere Dello Sport Stadio.

PAURA. Sono giorni in cui tornano in mente le due precedenti retrocessioni. Quella del 2002 era scritta, con la società sull’orlo del fallimento e con Vittorio Cecchi Gori che non si rendeva conto di quanto stava succedendo. Ma nemmeno la stagione 92-93, che portò alla penultima retrocessione, ha dei punti di contatto con questa. Era una Fiorentina fortissima, con Batistuta, Effenberg, Baiano, Orlando e Brian Laudrup, alla tredicesima giornata era seconda in classifica, poi Cecchi Gori cacciò Radice e fu l’inizio della fine. Quella squadra si ritrovò in B quasi senza rendersene conto, fu un crollo verticale e improvviso. La Fiorentina di oggi, e qui torniamo al discorso iniziale, ha invece la possibilità di prendere consapevolezza del rischio anche solo guardando la classifica. Negli anni scorsi, sono state poche le squadre che si sono salvate quando, alla nona giornata, avevano solo quattro punti. Visione pessimistica? No, visione realistica e, per ribadire il concetto, se la Fiorentina non lo capisce subito c’è da aver paura.

CONFERENCE. Il versante europeo è invece un lato incoraggiante, quattro vittorie in quattro partite. Certo, è la Conference, gli avversari sono di livello modesto almeno per ora. Però pure in campionato la Fiorentina ha incontrato Cagliari e Pisa che, sul piano tecnico, sono inferiori ai viola ma che, sul piano pratico, potevano anche prendere i tre punti invece del pareggio. Questo fa pensare a un blocco mentale, a una difficoltà evidente nel sentirsi solidi e compatti, nel sentirsi squadra quando c’è la necessità/obbligo del risultato. Era capitato anche nell’‘89-90, Fiorentina salva all’ultima giornata e in finale di Coppa Uefa. Se serve un esempio, meglio questo. 

Click to comment
Iscriviti
Notifica di
guest

0 Commenti
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Rassegna Stampa

0
Lascia un commento!x