Le parole del tecnico della Fiorentina dopo l’1-1 contro il Torino: “Dobbiamo uscire da questo momento, capisco i tifosi”
Parla così Raffaele Palladino in conferenza stampa dopo l’1-1 contro il Torino al Franchi: “C’è dispiacere per non aver portato tre punti a casa. Credo che la squadra abbia approciato benissimo la partita, con grande intensità, voglia, personalità. Abbiamo messo in difficoltà al Torino, creato tante situazioni per far male. Siamo andati avanti, eravamo in superiorità numerica. Il dispiacere è non aver fatto il raddoppio, in queste partite poi può succedere qualsiasi cosa. Nella ripresa abbiamo allentato la pressione, un errore individuale siamo andati sul pareggio. Dopo potevamo fare meglio, nelle giocate individuali. I ragazzi hanno cercato di dare il massimo, mi è piaciuto lo spirito con cui siamo partiti. I primi ad essere dispiaciuti sono i ragazzi, ma dobbiamo guardare anche il bicchiere mezzo pieno, cioè che siamo sesti in classifica. Abbiamo dietro squadre come Milan e Roma, siamo in linea con ciò che volevamo fare, siamo la 4° miglior difesa, abbiamo il ritorno da giocare. Dobbiamo sicuramente uscire da questo momento”.
MENTALE. “Abbiamo lavorato sulla testa, sull’energia positiva. Si è visto in campo, abbiamo fatto una buona gara, più di 20 tiri in porta. Sicuramente in questo momento appena sbagli mezza cosa, oppure vai sotto c’è un po’ di aspetto psicologico. Siamo una squadra giovane, quando va tutto bene, con le 8 vittorie, hai una reazione positiva. Ora deve esserci un’altra reazione positiva, non brutti pensieri. Serve responsabilizzare più il gruppo, far crescere il gruppo, è compito mio e ci lavoriamo”.
CONVOCAZIONI MANCATE. “Con il presidente non ci ho parlato a fine gara, ho parlato con la squadra e lo staff e sono venuto in sala stampa. Per il mercato se ne occupa la società, gestiscono tutto loro e lo fanno per il bene della Fiorentina. Io devo pensare all’aspetto tecnico-tattico che è molto più importante. Kayode e Ikoné non convocati? Sono state scelte societarie, sono situazioni in ballo, nate adesso che gestisce la società”.
CONTESTAZIONE. “Capisco i tifosi, noi siamo i primi dopo di loro a stare male quando non si vince. Sappiamo di dover fare qualcosa in più per uscire da questo momento. La promessa non è a parole ma a fatti, dobbiamo continuare a sudare durante gli allenamenti come fatto in questa settimana. I ragazzi ci tengono ad uscire da questo momento per regalare una gioia ai tifosi. Le scelte? Cerco di fare del mio meglio, posso sbagliare, essere criticato. Ma cerco di fare del mio meglio, vedo i ragazzi tutti i giorni. Io voglio vincere le partite, insieme alla squadra e alla società. Cerco di mettere in condizione i giocatori migliori di fare del loro meglio”.
PONGRACIC. “L’errore non è di Comuzzo, ma di un’uscita da dietro che potevamo gestire meglio, con il terzo uomo, i contromovimenti. È un errore di squadra ma individuale. Pongracic è stato tanto tempo fuori con gli infortuni, ora sta lavorando con grande continuità da due settimane. È un ragazzo a cui noi crediamo, io e la società. Appena avrà l’occasione sono sicuro che si metterà in mostra”.
PERCHE’ FUORI GUD E NON COLPANI. “Perché in quel momento Gud stava calando a livello fisico, ha fatto una buona prestazione e stava calando. Preferivo mettere Lucas tra le linee e mettere Sottil. C’era la possibilità di togliere Andrea, ma volevo giocare a piede invertito per venir dentro al campo e in questo momento l’unico mancino è Colpani perché non c’è Ikoné”.
FOLORUNSHO. “Ha fatto una bella partita, ci dà fisicità, caratteristiche che ci mancavano un po'”.
INIZIO RIPRESA. “Le pressioni del secondo tempo sono state un po’ lente, dovevamo essere più bravi ad andare forte. Poi loro passavano palla a Milinkovic e lanciavano lungo. Ho cercato di tenere la squadra più corta, l’azione prima del gol nasce da questa palla lunga”.
SOTTIL IN PANCHINA. “Riccardo ha fatto bene in questo mese qua, ho preferito Folo per dare caratteristiche diverse in quella posizione. Riccardo quando entra deve essere bravo a fare la differenza”.
Di
Marco Pecorini