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La speranza è che sia davvero una vittoria scaccia-crisi. La Fiorentina si portava dietro il fardello del lungo digiuno, quasi una maledizione che durava da metà febbraio. Sette mesi e mezzo senza vittorie in campionato, addirittura dicembre 2018 invece l’ultima gioia in A al Franchi. Stessa cosa Montella, che non vinceva in un campionato da marzo 2018, quando era al Siviglia. Tabù che ora vanno messi da parte, così come l’astinenza da gol di Chiesa che, dopo il ‘torto’ ricevuto dalla Lega a Parma (assegnato autogol a Palomino), ha finalmente potuto liberare la sua gioia davanti ai tifosi viola, dopo un’estate complicata.
RIPARTENZA. Con i tre punti finalmente in tasca la Fiorentina può provare la risalita. Più leggera di testa e più determinata nel lavoro quotidiano. Perché il calcio mette sempre di fronte nuove sfide, nuove insidie. Domenica a San Siro contro il Milan sarà un bel banco di prova: rossoneri in difficoltà e impegnati stasera contro il Torino, avranno anche un giorno di riposo in meno. Piccolo vantaggio per aprire altre crepe nei difficili equilibri di Giampaolo. Poi la domenica successiva l’Udinese di nuovo al Franchi, prima della sosta.
PRIMO BILANCIO. Chiaro che la classifica rimane ancora deficitaria, ma riuscire a fare punti importanti contro Milan e Udinese darebbe un significato diverso anche ai pareggi con Juve e Atalanta, contro le quali potevano arrivare ben altri risultati (nonostante restino squadre destinate a fare un campionato di vertice). “E’ presto per fare bilanci, si fanno considerazioni e analisi. Magari quando ci sarà la sosta dopo l’Udinese si potrà fare un mini bilancio. Ma io vorrei che la squadra continuasse a crescere come ha fatto fino ad oggi”, aveva detto Montella prima della Samp. Lo scorso anno la Fiorentina dopo cinque partite aveva fatto 10 punti, dopo sette gare invece 13. Ma era un calendario totalmente diverso.
CONTINUITA’. “Abbiamo qualche punto in meno rispetto a quanto espresso, nonostante il calendario difficile e le previsioni della vigilia”, ha aggiunto Montella. L’allenatore ha trovato la sua ossatura di squadra, un 3-5-2 senza punti (e punte) di riferimento davanti e con esterni che riescono a difendere. Un undici ribadito per tre partite di fila, che ha raccolto 5 punti (potevano essere anche 7 o 9) e che ha concesso 2 tiri alla Samp, 4 alla Juve e 4 all’Atalanta. Sprecando tanto davanti alla porta in tutte e tre le ultime gare. Il tecnico viola pensa di ribadire il tutto anche con il Milan, al netto del recupero fisico alla terza gara in otto giorni. La strada è quella giusta, secondo l’Aeroplanino e secondo Commisso. Mancano solo i punti (anche se non è un dettaglio). “Da ora in avanti sono sicuro che possiamo solo crescere. La Fiorentina fin qui ha avuto anche un po’ di sfortuna, in particolare con Napoli e Atalanta. Chiedo a tutti di accompagnare la squadra in questo percorso che è difficile, ma siamo in crescita”, ha aggiunto il presidente viola dopo il primo successo in campionato della sua gestione. Ora il banco di prova Milan, a San Siro. Una gara mai banale, per Montella e per la Fiorentina. Un anno fa, con i viola in crisi, arrivò un’importante vittoria… grazie a Federico Chiesa.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
														 
														 
														
Di
Marco Pecorini