La copertura minimalista e gli altri progetti: la città si divide sul nuovo stadio. Tra commerciale e introiti, la Fiorentina aspetta
Il progetto vincitore del concorso di idee per il restyling del Franchi, quello firmato dall’architetto David Hirsch di Arup, ha convinto la giuria internazionale, ma la città di Firenze ha ancora qualche dubbio, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
I DUBBI DELLA CITTA’. I sondaggi sul web non raccolgono troppi consensi e la motivazione è soprattutto quella estetica: la sottile lama metallica rettangolare, pensata per ridurre al minimo l’impatto sullo skyline della città non convince all’unanimità. C’è tuttavia anche chi è rimasto conquistato dall’intervento minimalista, ma in grado di farsi comunque punto di contatto tra passato e futuro, con i 40 mila posti che i progettisti hanno fatto sapere di poter garantire.
LA FIORENTINA RIFLETTE. La Fiorentina, dal canto suo, aspetta di conoscere i dettagli del piano che ha conquistato la giura, al di là della certezza che la squadra non dovrà “giocare in trasferta” nei trenta mesi di lavori, dall’ottobre 2023 al 2026. Servirà capire, per esempio, come verranno gestiti i 5000 metri quadrati dell’area commerciale col relativo investimento da 30 milioni di euro, così come si dovrà valutare il nuovo impatto economico dell’impianto, necessariamente lontano dai conti presentati dal patron Commisso con la collaborazione di Deloitte, quando si parlava di stadio nuovo e di proprietà (la stima, in quel caso, era di un impatto complessivo 5 miliardi in 10 anni).
MENO DI 60 GIORNI. Il vincitore del progetto ha adesso meno di 60 giorni di tempo per realizzare lo studio di fattibilità tecnico-economica da inviare al ministero necessaria per ricevere i fondi del Pnrr e non dover ripartire dal via. Sarà dunque sviluppata anche l’idea di sostenibilità. Tra una settimana, Nardella incontrerà il ministro Franceschini e si parlerà anche del restyling dell’area.
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Redazione LaViola.it