Nardella sulla graticola, ma difficile che accetti di prendere soldi per altri progetti e poi spostarli sullo stadio

Il centrodestra ha messo il sindaco di Firenze in grande difficoltà, ma il negoziato sotterraneo, seppur flebile, prosegue

Anche Repubblica si concentra sui 93,5 milioni concessi a Venezia, lasciando momentaneamente a secco Firenze e i progetti su Franchi e Campo di Marte. I 55 milioni tolti mai resi si scatenano domande e allarmi: «Vogliono davvero azzopparci così, solo noi?». In sostanza, per non incappare di nuovo nella morsa Ue, Venezia ha modificato i piani: formalmente lo stadio lo paga il Comune con 200 milioni, il governo le aree intorno con 93,5. Il Franchi per ora resta al palo. Nel guado. Niente 55 milioni.

Da mesi c’è un negoziato sotterraneo tra il governo Meloni e Palazzo Vecchio sul Franchi. Ministri e mediatori del centrodestra stanno tentando di convincere Nardella a dirottare quei 55 milioni su altri progetti urbani per non perderli: «Se avesse accettato di prendere i 55 per altre opere su Firenze che ora paga con soldi comunali o altre risorse statali noi avremmo potuto finanziargliele col Pnc, il fondo complementare al Pnrr di competenza statale. E lui poi avrebbe potuto spostare i soldi recuperati sullo stadio. Ma non vuole farlo perchè è impegnato a fare ricorsi folli contro lo Stato. E a litigare con Renzi» racconta un’autorevole fonte del centrodestra di governo a Repubblica.it.

Dopo qualche ora Palazzo Vecchio ribatte. Aprendo. È la conferma di un canale aperto. Irto di insidie. Ma vivo. «Il governo trovi una soluzione per Firenze» invocano i deputati fiorentini Fossi e Gianassi. E da Roma rimbalza che il lavorio del centrodestra fiorentino per trovare una soluzione prosegue, Giovanni Donzelli in testa: va bene tenere Nardella ora sulla graticola ma anche a destra sanno che sarebbe difficile fare campagna elettorale nel 2024 col taglio sullo stadio.

Nardella accetterà di prendere soldi per altri progetti e poi spostarli sullo stadio? Dura. La convinzione dei suoi resta che la stessa norma usata per Venezia ( art. 14 del Pnrr Ter febbraio 2023) possa essere usata per coprire il budget Franchi. E per questo adesso si cerca un canale col ministro Giorgetti, oltre a Fitto: strada impervia vista l’ostilità salviniana. E poi resta da capire cosa veramente intenda fare la premier Meloni. Un braccio di ferro che aleggia sulla nuova gara d’appalto dopo la prima deserta. Se lo fosse anche la prossima il Comune valuta procedure straordinarie per partire lo stesso coi lavori.