In due anni è cambiato tutto. Adesso la Fiorentina ha un’identità, è all’inizio di un percorso vero. E gli applausi di ieri sono di fiducia, non di incoraggiamento
Era una domenica di settembre di due anni fa, e la Fiorentina indossando una maglia verdolina aveva appena perso 2-1 contro il Genoa. Punteggio bugiardo, la sconfitta avrebbe dovuto essere molto più larga e bene lo sapeva Commisso che alla fine della partita in notturna – erano quasi le 23 – passò qui nello stadio Ferraris sotto le postazioni dei cronisti per avviarsi mogio assai verso il curvino viola: il neoproprietario chiese scusa ai tifosi per la prestazione della squadra, i gesti erano inequivocabili e furono accolti con grandi applausi per effetto della luna di miele. Ripassando sotto i cronisti, Commisso tolse ogni dubbio allargando le braccia: ‘Mi dispiace, mi aspettavo di meglio’, ricorda La Nazione (…)
Ieri era un’altra domenica di settembre, due anni dopo. Anche questa volta Commisso è andato sotto il curvino dei tifosi viola, circa trecento, facendo un pieno di applausi molto diversi da quelli di due anni fa. Quelli erano di incoraggiamento, ieri sono stati di fiducia. Nessun dubbio sul fatto che ventiquattro mesi siano stati utili per capire molto, ma soprattutto una cosa: il traino della squadra fa risplendere il sole su tutte le iniziative extracalcistiche della società, perché raramente succede il contrario.
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Redazione LaViola.it