Killer instinct cercasi per la Fiorentina. Sprechi dei singoli ed errori collettivi sotto porta, stavolta, costano caro alla squadra viola
La fotografia del risultato della partita tra Fiorentina e Inter sta tutta in un dato:

UN CASO?. Non è la prima volta che accade nel calcio, e di certo non sarà l’ultima. Fatto sta che la Fiorentina ha messo a referto in 5 gare di campionato 58 conclusioni, segnando solamene 8 reti. La percentuale di realizzazione in base alle occasioni avute, dunque, si attesta attorno al 14%, il doppio rispetto a quella messa a referto contro l’Inter. Prima della gara coi nerazzurri, era al 16%, mentre l’Inter era al 26%.
CONCRETIZZARE. “Quando non concretizzi così tante occasioni…”, ha detto Italiano al termine di Fiorentina-Inter. Elemento che aumenta ancor di più il rammarico per i momenti della gara in cui la squadra viola ha sprecato occasioni su occasioni, ovvero nel primo tempo sull’1-0, salvo poi non riuscire a reagire dinanzi ai gol di Darmian e Dzeko che hanno ribaltato in pochi minuti la gara, con conseguente scomparsa dal campo della Fiorentina. Qualità dei singoli differente? E’ sicuramente un aspetto da considerare. Chiaro che quando hai calciatori come Lautaro Martinez e Dzeko è più facile che alla prima occasione di puniscano rispetto all’avere i palloni del ko sui piedi di un giovane come Sottil, così come è più probabile che tra Handanovic e Dragowski sia lo sloveno a compiere più parate decisive rispetto all’altro. La sommatoria di tutto ciò porta al risultato maturato tra Fiorentina e Inter. Resta, tuttavia, il grande rammarico di aver fornito una prestazione eccellente nel primo tempo ed aver mancato più e più volte il colpo decisivo, o quasi, per stendere un avversario alle corde, nonostante ci siano state svariate occasioni.
KILLER INSTINCT. Cercasi, dunque, killer instinct per la Fiorentina, non solo per far proprie partite come quella coi nerazzurri, ma anche per evitare che rientrino in gara squadre come il Torino, dopo 85’ in cui hai dominato in lungo e in largo e che restino aperte partite come quella di Marassi di sabato scorso, in cui più e più volte avresti avuto l’occasione di chiudere la gara con contropiedi e occasioni sprecate prima del gol di Bonaventura, ma anche quando a Bergamo con l’Atalanta si erano aperte praterie per gli avanti viola mal gestite, ma fortunatamente non decisive ai fini del risultato finale. Elemento sul quale dovranno migliorare sia i singoli che la fase offensiva intesa collettivamente. Sprecare così tanto, stavolta, è costato caro.
Di
Gianluca Bigiotti