Tra Dante e Vlahovic, i bianconeri la spuntano con il minimo sforzo. Il tecnico l’aveva preparata per non rischiare e provarci nella ripresa
“Il calcio l’ha inventato il diavolo”, ama dire Massimiliano Allegri, ma non deve essere quello dell’Inferno dantesco, evocato dalla Curva Fiesole prima della partita. Perché la fantozziana deviazione di Venuti al 91′ congela il Franchi, premiando la Juventus più raffazzonata della stagione (nove infortunati) e punendo una Fiorentina propositiva e vivace, ma non abbastanza incisiva. Vittoria immeritata quindi? Certamente la Juventus ha costruito di meno, ma era lampante la strategia bianconera, viste le circostanze, le assenze e il fatto che la sfida è su 180 minuti (fra 50 giorni c’è il ritorno e allora Allegri dovrebbe avere un’altra rosa fra cui scegliere). Così scrive Tuttosport.
PREPARATA COSI’. Insomma, l’idea era contenere con calma, lasciando sfogare la Fiorentina, poi nel secondo tempo provare il colpaccio. È andata esattamente così, perché la Fiorentina ha avuto occasioni, ma in proporzione a quanto ha speso ha messo poca ansia alla difesa juventina, paradossalmente in sofferenza in occasione di tre contropiedi, nonostante il dominio territoriale della Fiorentina per tutta la prima parte della gara. È una vittoria cinica, dunque, ma che la Juventus ha cercato giocando una partita di maturità e concentrazione, come non le riusciva da tempo e nella quale la mossa Cuadrado era stata studiata a tavolino.
RITORNO. Il 20 aprile (data ancora da ufficializzare), nella gara di ritorno che assegnerà un posto nella finale, la Juventus partirà con il pesante vantaggio del gol di ieri sera, l’ultimo della storia bianconera a valere doppio in trasferta che immortalerà statisticamente la sfortuna viola.
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Redazione LaViola.it