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Giovane e ambiziosa, Ikoné nuova freccia per una Viola che punta all’Europa. Vlahovic, altre parole d’amore. Ma niente firma

ikoné

Ventitré anni e già cinque titoli in bacheca, il francese sa come si fa a vincere. Operazione importante, ora un attaccante. I gol di Dusan per tornare in Europa

Il primo gol al primo allenamento in gruppo fa già pregustare quello che potrà essere. Jonathan Ikoné si è subito calato nel mondo viola, accolto calorosamente dai compagni che sanno bene quanto l’esterno francese possa dare nella corsa all’Europa nel girone di ritorno. Il classe ’98 si era presentato al centro sportivo già negli ultimi giorni del 2021, per Capodanno aveva incrociato Torreira e Gonzalez che subito l’hanno preso sotto la propria ala. Con l’inizio della nuova settimana, poi, l’ufficialità e il primo allenamento con i compagni: primi passi di un’avventura viola che tutti sperano possa essere ricca di soddisfazioni.

VINCENTE. Perché Ikoné è ancora molto giovane, ma in bacheca ha già un campionato francese, una coppa di Francia, due supercoppe francesi e un titolo europeo U17 con la Nazionale. Insomma, sa già come si fa a vincere. E se ai tempi del PSG era solo un ragazzino in rosa, con il Lille ha scritto pagine indelebili della storia recente del club. Tanto che la società del nord della Francia lo ha salutato con entusiasmo attribuendogli un ruolo fondamentale per i successi degli ultimi anni. Certo, bisognerà capire i tempi di adattamento ad un calcio più tattico come quello italiano, così come c’è da considerare che in carriera fin qui non ha mai segnato valanghe di gol (al massimo 7 reti nella passata stagione). Ma la giovane età e le caratteristiche fisiche e tecniche, unite al calcio propositivo di Italiano, possono senz’altro presagire una crescita importante nel prossimo futuro.

FRECCIA. Insomma, l’operazione-Ikoné è un chiaro segnale di una Fiorentina che vuole puntare all’Europa. Se ad inizio stagione c’erano i presupposti per riaprire un ciclo, senza però un obiettivo dichiarato se non quello di “entrare nella parte sinistra di classifica”, ora il mirino è chiaramente sulla zona europea. Come confessato anche da Joe Barone a metà dicembre. Anticipare un acquisto come Ikoné, a titolo definitivo in una sessione complicata come quella di gennaio, vuol dire proiettarsi al futuro con le idee chiare. Perché poi sulla carta il francese si sposa alla perfezione con il calcio di Italiano, che proprio sugli esterni chiede velocità, capacità nell’uno contro uno, fantasia. Caratteristiche che a volte sono mancate in una prima parte di stagione comunque ben oltre le aspettative da parte di tutta la Fiorentina.

GIOVANE E AMBIZIOSA. Un’operazione in stile-Gonzalez, che rientra tra i criteri individuati anche in estate da Commisso. Cioè un giocatore preso sì a cifre importanti, ma che con il percorso alla Fiorentina non può che essere valorizzato. Questa è la direzione presa dalla società: una Fiorentina giovane e ambiziosa che possa puntare all’Europa. E l’entusiasmo, grazie ad un calcio propositivo, si percepisce all’esterno, visto che i viola sono tornati a fare affari anche con importanti club europei. Certo, ora per completare la rosa sarà importante scegliere un centravanti che possa dare un contributo specie in partite più bloccate. Non facile prendere un giocatore chiamato a far da ‘ombra’ a Vlahovic, e le strade sembrano principalmente due: o un giocatore già integrato nel nostro campionato che possa accettare un ruolo da ‘subentrante’ (come Caicedo), o un giovane che in prospettiva possa giocarsi il posto con il futuro sostituto di Vlahovic (come Toni Martinez o Borja Mayoral). L’impressione comunque è che in questo caso ci sia da aspettare qualche giorno in più per un nuovo innesto offensivo da regalare a Italiano, nella consapevolezza che riuscire a piazzare Kokorin (195 minuti in un anno in viola) sarà parecchio complicato (ingaggio da 1,8 milioni netti a stagione).

‘MAI DIRE MAI’. Mentre a proposito di Vlahovic, hanno fatto parecchio parlare le sue parole dalla Serbia. Se da una parte hanno confermato la grande ambizione del talento classe 2000 (già in un’intervista esclusiva a VI.IT ad ottobre 2019 puntava a giocare in Champions), dall’altra con quel “mai dire mai” ad un possibile compromesso con Commisso ha riaperto qualche speranza per il rinnovo. La realtà, però, è che la proposta del presidente viola, a cifre altissime, è sul tavolo di Vlahovic e dei suoi procuratori ormai dall’estate. Che possa essere cambiato qualcosa in questi mesi con Italiano? Difficile pensarlo, per un ragazzo ormai proiettato davvero a giocare nei più alti palcoscenici del calcio europeo. Facendolo con molte probabilità all’estero, dove a livello economico e di ambizioni possono senz’altro offrire di più rispetto a Juve & co..

PRESENTE VIOLA. Un dialogo con Commisso, semmai, potrà e dovrà esserci per trovare un accordo che possa accontentare economicamente tutti. Non a caso a dicembre si erano riaperti i rapporti tra Joe Barone e Darko Ristic, agente del centravanti serbo. In ogni caso, dall’intervista di Vlahovic concessa in patria, è emerso ancora una volta il sincero legame con Firenze e la Fiorentina, la riconoscenza sentimentale verso Commisso e verso Prandelli, colui che ha segnato la svolta nella sua carriera. Parole d’amore, come altre in passato, che però difficilmente freneranno la voglia di Vlahovic di diventare tra i migliori al mondo, di lottare per vincere campionati e Champions. Aspettative che nel breve tempo non può realizzare (ahinoi) alla Fiorentina. “Qui a Firenze si sta facendo una bella storia di calcio. Abbiamo una buona squadra, grandi calciatori, un grande sostegno da parte dei tifosi. Tutto merita rispetto. Solo Dio sa cosa accadrà nel prossimo futuro. Il mio desiderio è quello di portare la Fiorentina in Europa, perché non ci giochiamo da molto tempo. Non so cosa succederà più avanti. Vedremo”, ha detto il serbo. Propositi per il 2022? Che sia migliore dell’anno appena finito, che io sia il migliore al mondo, che segni ancora più gol e che la Fiorentina sia ai vertici del calcio italiano“. Quello che può fare la Fiorentina, insomma, è intanto continuare a godersi un centravanti implacabile come Vlahovic. Capocannoniere in Italia e tra i principali d’Europa. Un giocatore che ha continuato a giocare con grande determinazione anche nei momenti difficili, quando i tifosi non lesinavano fischi per il suo futuro addio. 16 gol in 19 giornate di campionato, 12 nelle ultime 12 da quando uscì il comunicato di Commisso sul mancato rinnovo. Mentalità da vincente, testa da trascinatore e futuro lontano da Firenze. Ma il presente dice viola. E significa gol. Tanti gol. Per tornare, finalmente, in Europa.

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