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Fiorentina spettatrice nella ‘partita’ Franchi. Con fondi ‘italiani’ si potrebbe giocare durante i lavori

I tifosi sono spaesati dalle notizie sul nuovo stadio. Sull’eventuale ‘trasloco’ durante i cantieri la volontà è di restare a Firenze

Smarrimento. Forse è la parola giusta per descrivere lo stato d’animo della città di fronte al colpo di scena del «ni» europeo a un pezzo del finanziamento con fondi del Pnrr del progetto del nuovo Franchi. Che oltre allo stadio (con Museo e Auditorium) prevede anche un parco, la nuova linea della tramvia e un grande parcheggio da 3000 posti. La Fiorentina, che com’è noto ambiva alla possibilità di costruirsi uno stadio tutto nuovo, resta spettatrice. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

TRASLOCO… O NO? L’europarlamentare leghista Susanna Ceccardi e il consigliere regionale (ed ex portiere) Giovanni Galli chiedono al sindaco Nardella un cambio di rotta verso l’ipotesi di uno stadio nuovo in altra sede. Ma il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, difende la scelta del Franchi e si sofferma sulle due stagioni di «trasloco» viola per i lavori, il tema che aveva catalizzato le discussioni: la «soluzione più comoda è quella del campo di calcio adiacente alla Scuola Carabinieri a Castello». Ovviamente aggiungendo spalti provvisori all’attuale capienza di 7000 spettatori. In ogni caso il problema «trasloco» continua a tenere banco. È di ieri la presa di posizione di un gruppo di tifosi dell’associazione «Solo Viola»: «Firenze è la nostra casa e noi non ci vogliamo spostare!». La soluzione, e si citano i casi di Udine e di Bergamo, è quella di continuare a giocare convivendo con il cantiere. Ciò rallenterebbe i tempi, mettendo a rischio il traguardo del 2026. L’ipotesi di uno stadio costruito solo con fondi «italiani» potrebbe però consentire di spostare il punto d’arrivo.

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