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Fiorentina, mano tesa a Vlahovic: ma deve cambiare i procuratori

Vlahovic

La Nazione in edicola questa mattina torna sul caso Vlahovic, riaprendo uno spiraglio di una porta che sembrava totalmente chiusa

È finita, anzi no, c’è uno spiraglio anche se ci vuole parecchio ottimismo per considerarlo abbastanza ampio per riprendere i contatti. La Fiorentina non ha chiuso i rapporti diplomatici con Vlahovic, perché evidentemente ha motivo di considerare il giocatore immerso in un gioco al rialzo che lo riguarda in modo parziale, ma si aspetta una mossa significativa da parte di Dusan: il cambio dei procuratori. Sogno, speranza o qualcos’altro? Di sicuro questa viene considerata dal club viola l’unica base per riaprire un canale di dialogo dopo il durissimo comunicato firmato dal presidente Commisso, che nel comportamento del duo Ristic-Grcic ha ravvisato gli estremi del gioco d’azzardo al rialzo, scrive stamani La Nazione.

È una possibilità reale, quella del distacco fra Vlahovic e i suoi manager? Di sicuro la «International Sport Office» – la società di agenti con sede a Belgrado che cura gli interessi di Dusan – ha preso in fretta l’ascensore per gestire i migliori talenti del Paese con un’ascesa che ha stupito tutti per la rapidità con cui ha messo insieme un invidiabile giro di affari. Subito dopo essere stata fondata (2015) è riuscita a ottenere le procure dei giocatori più forti, compresa la nidiata dei giovani talenti targati Partizan di cui Vlahovic faceva parte. E viene in mente il precedente di Milinkovic Savic, gestito da un altro pool di procuratori serbi e protagonista di un dietrofront dettato «da motivi personali».

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