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Fiorentina, Kean resta a Firenze: una scelta di gestione (e prospettiva)

Una scelta di prudenza che riflette le priorità della Fiorentina nel momento più delicato della stagione

Niente Rapid Vienna per Moise Kean. L’attaccante della Fiorentina non è stato convocato per la sfida di Conference League in programma oggi alle 18.45, una decisione che nasce da un’attenta valutazione di cautela e strategia.

L’INFORTUNIO. Reduce dall’infortunio alla caviglia rimediato in Nazionale, Kean aveva stretto i denti nella sfida di campionato contro il Milan, ma il fastidio non è del tutto superato. Da qui la decisione di lasciarlo lavorare a Firenze, lontano dai rischi e dalla fatica del viaggio europeo, e che mira a riportarlo al 100% in vista del doppio impegno contro Bologna e Inter.

QUESTIONE DI PRIORITA’. L’assenza di Moise dall’elenco dei convocati è dunque una scelta che guarda al medio periodo, più che al singolo appuntamento europeo. La Fiorentina, reduce da un avvio di campionato complicato (3 pt in 7 gare, frutto di tre pareggi e quattro sconfitte), ha bisogno di ritrovare punti e certezze in Serie A. Ecco perché, in questo scenario, forzare il recupero di Kean avrebbe significato correre un rischio non necessario. D’altronde, come ieri ha dichiarato Pioli ai microfoni di Sky Sport “La Conference adesso non è un intralcio, ma nemmeno una possibile svolta”, aggiungendo poi in sala stampa che “il campionato è adesso chiaramente la nostra priorità”. Parole chiare quelle dell’allenatore viola che svelano la volontà di ridimensionare il peso della competizione europea per concentrare energie fisiche e mentali sul campionato.

OCCASIONE DA COGLIERE. La permanenza del numero 20 al Viola Park priva la squadra del suo principale riferimento offensivo, ma offre al tempo stesso un banco di prova per gli altri interpreti del reparto, da Piccoli a Gudmundsson fino al sempreverde Edin Dzeko. In particolare, l’ex Cagliari aveva trovato la via del gol anche nel precedente appuntamento europeo: confermarsi significherebbe lanciare un segnale forte al proprio allenatore. Da parte sua, Pioli dovrà individuare soluzioni nuove in avanti, cercando di far convivere concretezza e qualità in un momento in cui il margine d’errore concesso si è ridotto al minimo.

L’allenatore della Fiorentina sa bene che il futuro della squadra nel prossimo mese passerà anche dai gol e dalla condizione di Kean. Meglio dunque proteggerlo oggi, per riaverlo domani nelle gare che contano davvero. La Conference può aspettare, il campionato no: la priorità è rimettere in moto la macchina viola.

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