Tetris Fiorentina. Girare e spostare pezzi tecnici ed economici. Trovare la giusta combinazione per formare la base e ripartire. Così scrive La Gazzetta dello Sport. La presentazione di Falcinelli e Dabo è l’occasione per tornare a parlare ai tifosi, che non hanno propriamente fiducia. Il dg Corvino, accompagnato dal ds Freitas, torna sulle linee guida del lavoro. «Dall’inizio ho detto di dover ripianare un bilancio in rosso: l’obiettivo era abbassare un monte ingaggi arrivato a 72 milioni in una società che ne fattura 85. Con questi numeri non potevamo comprare ancora, si fallisce. E la proprietà sapeva di non poter continuare a far follie per andare oltre alla realtà».
Un altro mercato terminato in attivo ha acceso gli animi. «Nello scambio fra Babacar e Falcinelli non abbiamo impoverito la squadra e nessun allenatore mi ha mai detto di voler puntare su Baba titolare: eppure aveva un ingaggio da titolare». Poi il mea culpa: «Mi sento fiero e orgoglioso perché il rosso di bilancio non c’è più: anzi, siamo in attivo. Il monte ingaggi è sceso a 34 milioni e dal prossimo mercato potremo comprare senza vendere. Ma sono anche deluso da me stesso per non essere riuscito a comunicare bene tutto ciò. Tre settimane fa eravamo in zona Europa, ma comunque si litigava come cani e gatti. Evidentemente non mi ero spiegato bene. Questo è un anno dove gettare le basi per il futuro».
Rassegna Stampa
Da Fazzini a Viti, quelli che aspettano la grande occasione
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Redazione LaViola.it