Di nuovo mezzala contro il Rapid, Nicolò ha ritrovato tempi e ritmo. Adesso gli serve solo continuità
Finalmente Nicolò Fagioli. Come scrive il Corriere dello Sport, a Vienna il centrocampista piacentino ha dato il segnale che tutti aspettavano, offrendo una prestazione all’altezza delle sue capacità. Giovedì sera si è rivista quella classe che era mancata come il pane a una squadra dal centrocampo profondamente rivisitato. Fagioli si era eclissato per un motivo o per un altro, meritandosi tre panchine di fila contro Como, Pisa e Roma (queste ultime due per novanta minuti). Poi le prime avvisaglie arrivate a San Siro, dove è sceso in campo dall’inizio alla fine.
Infine l’ottima prova di Vienna, come non ne si vedevano da tempo. Fagioli è apparso brillante, partecipativo, determinato. Contro un avversario modesto, ma in un momento concitato e di difficile gestione. Il classe 2001, tornato mezzala, ha giocato in verticale con disinvoltura e furbizia, lanciando Roberto Piccoli davanti al portiere – l’esito non ha tenuto fede all’assist – e creando la superiorità numerica moltissime volte. Una prestazione più che sufficiente davanti a un pubblico caldo che due anni fa, agli spareggi, seppe incantare la Fiorentina. L’augurio è che la scintilla austriaca possa aver acceso il furore agonistico di Fagioli.
Adesso che Fagioli sembra essersi ritrovato, l’allenatore cercherà di recuperarlo totalmente percorrendo la strada della continuità. È l’ora di battere il ferro finché è caldo, motivo per cui è lecito attendersi una sua partenza dal primo minuto anche domani contro il Bologna. La Fiorentina punterà tanto sulle sue caratteristiche per dare criterio e inventiva al centrocampo. Il ragazzo sa di dovere qualcosa ai tifosi viola, o più probabilmente agli spettatori del calcio italiano, perché il suo estro non rimanga sprecato ma affiori e sia d’impulso pure per la Nazionale azzurra. C’è da conquistare un Mondiale, servono i talenti.
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Redazione LaViola.it