Stasera a Milano contro l’Inter i viola sono chiamati a dare segnali per non sprofondare ancora di più
La squadra che ha probabilmente proposto il calcio più bello (e spesso efficace) contro quella che, sia per proposta che per risultati, ha deluso più di ogni altra. Il miglior attacco del campionato, contro una formazione che produce poco, segna ancora meno (soltanto Pisa, Verona, Genoa e Parma hanno fatto peggio) e, soprattutto, fatica da matti a mandare in rete gli attaccanti. E poi ancora. La differenza di punti (15 a 4), la posizione in classifica, le ambizioni, lo stato di forma. Difficile, scrive il Corriere Fiorentino, trovare un Inter-Fiorentina teoricamente più sbilanciato di quello che stasera andrà in scena a San Siro. Ma il calcio si sa, non vive di teoria e non si gioca sulla carta e per i viola, quindi, anche questa può essere l’occasione per dare un calcio alla crisi e iniziare una risalita che, a prescindere da cosa accadrà oggi, sarà lunga e faticosa. Lo sa bene Stefano Pioli, e non a caso lo ripete in continuazione.
A proposito. Per l’allenatore questa sarà un’altra sfida da ex, davanti a un’altra tifoseria che gli ha voluto bene e che lo accoglierà con affetto ma che, ovviamente, si augura di metterlo ancora più in difficoltà. Del resto sarebbe inutile girarci attorno. È lui, agli occhi di gran parte della critica e della tifoseria, il responsabile principale di una situazione oggettivamente inspiegabile e di un avvio di stagione da incubo. E se è vero che anche nelle ultimissime ore dal club è filtrata la convinzione che sia lui e soltanto lui l’uomo giusto per venirne fuori sarebbe ipocrita far finta che, qualora le risposte non arrivassero alla svelta, diventerebbe dura difenderlo ancora.
Già oggi quindi, pur non potendo pretendere un risultato pieno o comunque positivo considerando la forza dell’Inter, si aspettano segnali di crescita. Magari, ripartendo da quei folli 20’ finali che hanno permesso alla Fiorentina di pareggiare una partita, col Bologna, che pareva persa. Di sicuro, uomini a parte, servirà una squadra attenta, determinata e (soprattutto) coraggiosa. Il rischio altrimenti, è uscirne con le ossa rotte e il morale forse definitivamente a terra.

Di
Redazione LaViola.it