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Commisso e il futuro, si misura l’ambizione. Due anni dopo le cose sono cambiate

Commisso

Tra poco si chiude il primo biennio della gestione di Rocco, si è perso un po’ di entusiasmo. Ma ora c’è l’occasione per rilanciare: Firenze aspetta

E’ successo così poco che si fatica perfino a ricordarlo, ci poteva stare considerando che Cagliari e Fiorentina hanno scelto scientificamente di non farsi male perché cercavano il piccolo bene di un punto. E’ finito il lungo logorìo per la Fiorentina e ora l’attesa è tutta per Commisso: il prossimo 6 giugno saranno due anni tondi, incredibile sia passato così tanto tempo da quando l’imprenditore americano – «Chiamatemi Rocco!» – si affacciò dal corridoio laterale dell’aeroporto di Peretola, lato voli privati, poche ore dopo aver chiuso a Milano l’acquisto della Fiorentina. Così scrive La Nazione.

AMBIZIONE. Furono giorni impetuosi e due anni dopo è netta la sensazione che molto sia rimasto per strada. L’entusiasmo di Firenze si è un poco perso, quello di Commisso anche? Di sicuro il patron ora ha a disposizione una grande arma per smentire i pessimisti, quella di disegnare la sua prima Fiorentina «libera da vincoli». La dimensione della quale sarà decisiva, non tanto perché sia importante fare a braccio di ferro con la famiglia Friedkin – gran colpo mediatico, quello di Mourinho – ma perché davvero Firenze aspetta di conoscere quant’è orgoglioso uno degli uomini più ricchi d’America. Nessuna follia si aspettano i tifosi, ma una visione del calcio più equilibrata e completa, un club che calcisticamente segua l’ambizione programmata con lo straordinario centro sportivo da 80 milioni.

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