La Fiorentina centra la terza vittoria consecutiva per il sesto risultato utile di fila. Decide ancora l’uruguaiano, mentre Cabral incide poco: secondo Il Corriere dello Sport – Stadio sarebbe servito di più Piatek
Festeggia Firenze, mentre la Fiorentina, con la terza vittoria consecutiva, stavolta sul Venezia, si prepara nella maniera migliore alla semifinale di ritorno di Coppa Italia in programma mercoledì, a Torino contro la Juventus. Non è un caso che, a fine gara, la Curva Fiesole, riempita in ogni suo posto, abbia cominciato a cantare a squarciagola “Chi non salta bianconero è”, coinvolgendo anche i calciatori, e “Torneremo a esser campioni, come nel ’56”. Mai, in questa stagione, si era registrata una serie di sei risultati utili uno dietro l’altro: la continuità, adesso, pare essere diventata uno straordinario alleato di Terracciano e compagni. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
EUROPA AD UN PASSO. Sì, perché il sogno Europa, per i viola, è lì, a portata di mano: seppur in attesa della gara della Roma di domani, il distacco dai giallorossi è ridotto ad un punto (i viola hanno ancora una partita in meno) e pure l’Atalanta, che invece se la vedrà col Verona, è destinata a restare dietro in classifica. A dettare legge, stavolta di tacco, è stato Lucas Torreira, il gladiatore che non risparmia un contrasto e che sa spingersi in avanti al momento giusto, capocannoniere della sua squadra in Serie A con cinque reti all’attivo, quasi settant’anni dopo l’ultimo uruguaiano viola, Ernesto Vidal (5 gol nel ’53/’54). L’unica nota stonata è l’infortunio di Castrovilli, uscito per la lussazione del ginocchio sinistro: il presidente Commisso lo ha subito chiamato, squadra e dirigenza gli si sono stretti immediatamente attorno.
LEGGE VIOLA. Nel primo tempo, la Fiorentina detta legge (l’84% il possesso palla dei viola nei primi 45 minuti), mettendo all’angolo del ring il Venezia. Ai viola manca semmai il colpo del ko, ma c’è da registrare anche la sfortuna, a cominciare dal palo di Ikoné dopo un triangolo magistrale concluso col solito Torreira: 15 i tiri in porta costruiti fino all’intervallo, oltre alla punizione di Castrovilli deviata da… Cabral fuori dalla porta. Il Venezia, invece, in 90 minuti riesce a realizzare un solo tiro dalle parti di Terracciano, con Henry (respinto), mentre il palo di Caldara nella ripresa arriva in posizione di fuorigioco. Nel secondo tempo, invece il gruppo di Italiano è bravo a gestire, annullando i rarissimi guizzi degli avversari. Chi non riesce ad incidere è Cabral: forse, in una gara come questa, giocata praticamente al limite dell’area piccola del Venezia, avrebbero potuto far comodo le qualità di Piatek.
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Redazione LaViola.it