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Bigica a VI.IT: “Prima dello stop eravamo in crescita. Koffi sta capendo come diventare calciatore”

Bigica

Il tecnico della Primavera tira le somme su quella che è stata fino allo stop la stagione della sua squadra e di alcuni dei singoli. E racconta come sta affrontando la sua quarantena

Lo stop dei campionati non ha ovviamente riguardato solo le prime squadre, ma anche le selezioni giovanili. Tra queste la Primavera di Emiliano Bigica, che dopo un avvio di stagione travagliato e al di sotto delle aspettative, era riuscita a dare al proprio percorso una sterzata positiva, con il raggiungimento dell’ennesima finale di Coppa Italia.

Mister Bigica ha parlato in esclusiva con LaViola.it per raccontare come affronta la quarantena e fare un bilancio su quella che è stata la stagione dei suoi fino al momento dello stop.

Come sta vivendo questa quarantena e come segue il lavoro dei ragazzi?
Sono in casa dal’8 marzo. Guardo una partita al giorno, faccio ginnastica, grandi videochiamate, leggo libri, mi aggiorno. In più mi diletto come assistente in cucina per mia moglie nelle sue ricette. I ragazzi sono monitorati costantemente da me e dallo staff tecnico e sanitario”.

Questo periodo è un’occasione anche personale per rivedere delle partite di questa stagione sia della Primavera che di altre, per cercare comunque di correggere degli errori o per aggiornarsi?
Sì, g
uardo le partite e i percorsi fatti dalle mie squadre proprio per cercare situazioni in cui posso migliorare”.

In tal senso, ha un modello di allenatore che al momento lo incuriosisce o a cui si ispira?
Ho sempre preso spunti dagli allenatori che ho avuto nel mio percorso da calciatore. Ho letto libri di vari allenatori e quindi cerco di imparare da chiunque anche perché è la mia filosofia di vita”.

Che posizione prende in merito alla conclusione della stagione. Sarebbe disposto a giocare in estate anche considerando che c’è una finale di Coppa Italia da giocare?
Le priorità in questo momento sono altre. Dipendiamo dalla Lega di A e se dovessimo scendere in campo a metà maggio per finire a luglio lo farei, a patto che la salute generale sia in totale sicurezza”.

Che bilancio dà alla stagione? Perché c’è stato un diverso rendimento tra campionato e Coppa Italia?
Alla sospensione eravamo in crescita. Il gruppo è quasi tutto nuovo con pochi calciatori abituati a questo tipo di campionato (cinque fuoriquota). Ma nonostante tutto il raggiungimento di un’altra finale, arrivata dopo aver eliminato squadre di tutto rispetto, ha dato a tutti quella consapevolezza di aver imboccato la strada giusta che ci avrebbe risollevato anche in campionato”.

È rimasto sorpreso dal percorso fino alla finale di una squadra come l’Hellas Verona, che milita nel campionato di Primavera 2?
No assolutamente, anche perché ha eliminato la Roma nella doppia semifinale. Ha dei valori importanti ed è ben allenata”.

Oltre a Dalle Mura, che abbiamo visto varie volte aggregato alla prima squadra, un altro 2002 che a gennaio è stato convocato in azzurro è Bianco: come commenta il suo percorso in questa stagione?
Bianco è un ragazzo dai sani valori morali che sta facendo un buon percorso e si sta ritagliando il suo spazio grazie alla sua fame, alla su voglia di migliorarsi e alla sua capacità tecnica”.

A gennaio è arrivato dalla Roma un altro giovane pugliese scuola Bari, Agostinelli, in gol all’esordio da ex contro la Roma: che impressione le ha fatto in queste prime settimane di lavoro?
Ago è un ragazzo che mi era già stato segnalato da un mio amico barese quando lui giocava negli esordienti del Bari e volevo portarlo a Empoli. È un buon profilo, un ragazzo che apprende molto facilmente e che ha voglia di crescere. Deve avere un po’ di pazienza ma sicuramente ci darà un contributo importante”.

Il giovane che ha fatto il percorso più importante in questa stagione?
N
essuno si è elevato nel gruppo, tutti stanno avendo una crescita soprattutto mentale. Voglio menzionare però Koffi, perché sta capendo cosa ci vuole per diventare calciatore”.

Oltre a Dalle Mura, tra le individualità che spiccano nella sua rosa ci sono Brancolini, Beloko e Koffi: li vede pronti per un’esperienza in una prima squadra, magari in Serie B?
Brancolini e Dalle Mura sono nel giro della prima squadra, Beloko e Koffi fanno la differenza in Primavera. Tutti e quattro hanno in comune una cosa: possono arrivare in qualsiasi categoria ma dipende dalla crescita mentale che avranno nei prossimi mesi”.

C’è una partita che assolutamente vorrebbe rigiocare nella sua esperienza sulla panchina viola?
Vorrei rigiocare la finale scudetto contro l’Inter con Diakhate e Maganjic in campo”.

Come valuta la prima stagione in prima squadra di Dusan Vlahovic? Su cosa deve ancora lavorare per migliorare?
Parliamo di un attaccante del 2000 che gioca in Serie A contro difensori e difese forti. Il suo bottino è di tutto rispetto. Lui sa dove deve migliorare”.

Per quanto riguarda le prime squadre, si fa un gran parlare della possibilità del taglio degli stipendi dei giocatori per aiutare i club a fronteggiare l’inevitabile crisi che seguirà questo periodo. Cosa ne pensa?
Il momento e la situazione impongono una presa di coscienza e il contributo di tutti, ognuno dovrà fare la sua parte, giocatori compresi”.

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