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Rassegna Stampa

Benedetto Ferrara scrive: “Una mossa a sorpresa e la malinconia da dimenticare”

Vi proponiamo l’analisi di Benedetto Ferrara sulle pagine de La Repubblica Firenze. Questo l’articolo sul momento che sta vivendo la Fiorentina

È dura immaginare qualcosa di più malinconico del calcio della Fiorentina, gruppo messo insieme a caso e difficile da definire in quanto entità collettiva. Talenti demotivati, ragazzi che non vedono l’ora di andare altrove, gente sparita chissà dove, milioni e milioni di euro inutilizzati in panchina, come se la società se lo potesse permettere. E poi: allenatori che vanno e vengono, dirigenti che arrivano e tornano ricominciando tutto da capo per annunciare anni di transizione senza mai una fine o un inizio.
Non chiediamoci perché mai a Firenze il calcio sta scomparendo, perché di Fiorentina si parla solo per raccontare di una nobile decaduta o di giocatori venduti (o prestati) alla Juventus come se fosse così normale. Neanche l’orgoglio ci è rimasto, neanche quello. E non meravigliamoci nemmeno se nella malinconia infilano le gambe anche gli allenatori, arrivando a recitare copioni da teatro surrealista che neanche nei circuiti di Broadway più off. Tipo: Eysseric è stato uno dei migliori in campo. Mah. Un po’ come dire che i Modà sono la più grande band della storia del rock. È evidente che l’atmosfera dalle parti del Franchi non sia delle migliori. Cutrone va via e tu non hai già presentato chi lo sostituirà. Roba da club di provincia. Un peccato. Ma qualcosa accadrà.
E i nomi in circolo sono tanti, anche se nessuno di loro porta un particolare entusiasmo. Da Caceido (difficile ma utile) a Inglese (sostituire Cutrone con Inglese fa un po’ sorridere), più tutti quelli che girano, veri o presunti, buoni (Papu Gomez) o discutibili. Ma c’è una cosa che vorremmo chiedere agli strateghi di mercato di casa Commisso.
Qualcosa di cui sentiamo il bisogno. Per favore, sorprendeteci. Sì, fate qualcosa di imprevedibile, trovate giocatori capaci di sorprenderci e in grado di aggiungere gioco e gol a questa Fiorentina arida e mesta. Certo, criticare da fuori è sempre più facile, ma qui nessuno è prevenuto, perché è la realtà a raccontarci questa triste storia, non la fantasia o la malizia. Se non aver sostituito Chiesa è il peccato originale, se non aver messo le fondamenta per un impianto di gioco all’altezza della situazione è stato un errore abbastanza grave, iniziare un percorso vero e deciso a questo punto è un dovere nei confronti dei tifosi, che alla fine desiderano solo il bene della società e quindi della loro squadra. (…)
Serve una botta di ingegno, un colpo d’ala, una invenzione della fantasia per rimettere in moto tutti quei sogni invischiati nel fango della paura e della malinconia. È ora di darsi una mossa. Lo diciamo per amore, solo per quello.
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