Succede di tutto in Fiorentina-Bologna, il calcio dei rossoblù e la forza della disperazione viola. Dzeko sa come gestire queste partite
Un derby per antonomasia. Colpi di scena, recriminazioni, errori, andamenti contrastanti e una costante. Che vale un paragrafo del Qoelet calcistico dell’Appennino. Niente di nuovo sotto i riflettori del Franchi. Il Bologna continua a mancare la vittoria a Firenze (non si è avverata nemmeno in queste condizioni di profonda differenza tecnica e tattica). La Fiorentina continua a non vincere in campionato, ma schiva la bufera e la contestazione generale levatasi quando il Bologna sembrava aver in pugno la situazione: resta però in zona retrocessione senza altri sussulti che quelli mostrati nel finale. Così scrive Bruno Bartolozzi sul Corriere dello Sport.
IDEE E GIOCO. Tutto poteva succedere, quindi, ma niente di sostanziale è successo. Questo niente, però, non è il nulla, somiglia al vuoto cosmico, pieno di energie a somma zero. Il Bologna si dimostra squadra di sostanza, di gioco e di idee. Domina una gran parte della gara, mette in mostra uomini sempre diversi in gol. E soprattutto dopo la crisi iniziale di assestamento in campionato, quando la difesa brillava più dell’attacco, ribadisce la regola del due: due reti segnate in tutte le ultime trasferte, Lecce, Cagliari, Bucarest e ieri a Firenze. Vanno solo aggiustate alcune cose. Il disordine al quale, ad esempio, cedono i calciatori, specie i subentranti. Su tutti Bernardeschi, reo di un intervento scomposto (secondo rigore), simile a quelli messi in mostra da Lecce in avanti, ognuno idoneo al patatrac.
DISPERAZIONE. Derby di calcio e disperazione. La disperazione era quella della Fiorentina che si è trovata di fronte al baratro. Dopo lo 0-3 annullato e le contestazioni arrivate con potenza verdiana c’è stata la furia e la reazione. C’è stato anche l’interventismo arbitrale: La Penna è stato decisivo nel finale, come la approssimazione di Bernardeschi. Certo, comunque, dopo i fattacci di San Siro, è stato un bel sospiro di sollievo aver avuto tutte quelle occasioni per rendere giustizia in una gara con altri protagonisti e fatti evidenti. La vittoria però non è arrivata, la città e la tifoseria, al di là dell’adrenalina consumata a piene mani, hanno ancora a che fare con una squadra dietro la quale ce n’è solo una, il Genoa. La Fiorentina, insieme al Pisa, ha quattro punti, ossia mezzo per ogni gara giocata. Errori in difesa, incertezze in attacco, al di là della granitica forza di Dzeko che in questi finali sa come gestire e cosa fare, mettono ancora in discussione tutto. E sottolineano i tempi strettissimi che urgono per porre rimedio. Mercoledì la Viola giocherà ancora a San Siro con l’Inter, poi i due scontri diretti con Lecce e Genoa, infine la Juve. Il destino di Pioli è tutto da scrivere.

Di
Redazione LaViola.it