Parla anche chi ha fatto tanto negli ultimi mesi per impedire la demolizione dello stadio di Firenze
«Non brindiamo, siamo angosciati per questa vicenda. Brinderemo quando il Franchi verrà restaurato. Non siamo a fare battaglie né contro il Comune né contro la Fiorentina». Parla da Bruxelles, Elisabetta Margiotta Nervi. È la segretaria generale dell’Associazione Pier Luigi Nervi. Quella che ha lanciato la grande campagna internazionale contro l’operazione di «sostituzione edilizia», demolire e ricostruire, il Franchi. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
Rocco Commisso ha invitato lei e gli archistar contrari all’intervento della Fiorentina a «trovare i soldi per salvare il Franchi». Non si scompone, anzi: «Questa vicenda ha portato grande attenzione internazionale. Sfruttiamola, cerchiamo di convogliare energie diverse e nuove, anche da parte dello Stato. Dobbiamo avere progettualità». Cosa che manca al Comune «che non ha mai fatto uno studio vero sul futuro di tutto Campo di Marte». E rimanda in campo avverso la palla: «Noi al Flaminio (altro stadio di Nervi a Roma, abbandonato ndr ) abbiamo trovato un investitore, vi stupirà. Qui il sindaco Dario Nardella non ha mai risposto alle nostre proposte».
E spiega anche perché il ministero non ha potuto che rispondere in quel modo alla Fiorentina: «Non si è presa un impegno, lo scrive il ministero. Tutti dovevano impegnarsi e loro manco scrivono perché hanno bisogno di tutto questo? Assurdo». Chi si è impegnato invece è il soprintendente Andrea Pessina. La soprintendenza ha mandato una specie di «controrelazione» rispetto a quella del Comune sulle condizioni di sicurezza e manutenzione dello stadio.
L’altra università scelta da Pessina ha sentenziato che è possibile mettere a sicurezza sismica e strutturale con una «un’attenta progettazione di idonei interventi». Insomma, senza abbattere nulla.

Di
Redazione LaViola.it