Sandokan analizza il momento negativo della Fiorentina. E invita sia società che tifosi a trovare la giusta via per il futuro della squadra
La Fiorentina di quest’anno, forse ancor più di quella dell’anno scorso, non ha un gioco né uno schema. Non una formazione tipo o un leader. I giocatori, alcuni espressamente richiesti dall’allenatore, vanno in campo fuori ruolo. Altri restano in panchina o entrano a pochi minuti dalla fine a ricevere le lamentele dei tifosi. La confusione regna sovrana in campo e fuori dal campo.
Alcuni tifosi prima contestavano i Della Valle e Corvino, oggi contestano Commisso e Pradè. Prima Ilicic e Bernardeschi, oggi Chiesa e Vlahovic. Prima Montella ora Iachini, e confusione si aggiunge a confusione. Così una proprietà nuova e inesperta, prima trattiene un giocatore controvoglia per un’intera deludente stagione e poi lo vende con una formula a dir poco cervellotica a chi? Alla Juventus. E l’allenatore, il più confuso in questa immensa confusione, gli dà persino la fascia da capitano nell’ultima partita in viola.
Fino a quando tifosi, proprietà, allenatore e giocatori, tutti insieme, non decidono che tipo di squadra vogliono rappresentare, la confusione la farà da padrona e i risultati saranno deludenti, indipendentemente dal monte ingaggi, dallo stadio di proprietà, dalla difesa o dal portiere. Già, il portiere, a volte osannato altre infamato anche nel corso della stessa partita. Salvo poi scoprire che in altre realtà Ilicic e Veretout fanno i fenomeni e Alonso, denigratissimo a Firenze, passa al Chelsea profumatamente pagato.
È il momento che i tifosi capiscano che non esistono più i giocatori bandiera e che è bene lasciarli partire quando è il momento giusto. Il direttore sportivo deve essere bravo ad ottenere il massimo in cambio e a sostituirlo al meglio. Capiscano che non esistono le proprietà capaci di fare miracoli e ogni volta che se ne cambia una si riparte da zero. Capiscano che i giocatori vanno aspettati, sostenuti e tifati fino all’ultimo secondo in cui indossano la maglia viola. Quantomeno per non farli svalutare a forza di fischi. La proprietà deve capire che non si deve promettere niente se non un progetto a medio termine che parta da un allenatore capace di valorizzare i giocatori e non di svalutarli. Non possiamo permetterci giocatori affermati e non possiamo trattenere per sempre quelli che si affermano.
Con tutto il rispetto per Iachini, non è la figura adatta a questa Fiorentina. Nei momenti di confusione almeno l’allenatore deve essere una certezza. Che non significa risultati ma almeno idee chiare. Ha senso prendere Ribery a 4 milioni a stagione e lasciarlo in mezzo al deserto? No, gli fai passare la voglia di giocare. Ha senso trattenere dei buoni difensori e mettergli davanti un non centrocampo così da farli passare per brocchi? Ha senso tenere in rosa Vlahovic e Cutrone e poi non farli giocare? Mandiamoli a farsi le ossa, vendiamoli, e prendiamo un attaccante che riteniamo all’altezza e mandiamolo in campo anche quando sbaglia. Oppure diamo fiducia ad uno dei due e facciamolo giocare con tranquillità. Abbiamo bruciato tutti e tre gli attaccanti che abbiamo in rosa.
La società ci dica parole chiare, ci chieda fiducia e dimostri di avere un progetto e non di navigare a vista. Noi tifosi proveremo a sostenere squadra e proprietà per un anno, senza mugugnare. Non è facile trovare la via giusta ma possiamo provare a copiare dall’Atalanta o ricordare cosa fece la Sampdoria a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. In conclusione, o ci diamo tutti una raddrizzata o continueremo a bruciare proprietari, presidenti, direttori sportivi, allenatori e giocatori e a lottare per la salvezza, perché, nel calcio come nella vita, bisogna prima di tutto capire chi si vuol essere e cosa si vuol fare. Forza Viola
di Sandokan
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Redazione LaViola.it